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Berlusconi al Quirinale: ‘Non mi dimetto’

Creato il 08 novembre 2011 da Candidonews @Candidonews

Berlusconi al Quirinale: ‘Non mi dimetto’Berlusconi al Quirinale: ‘Non mi dimetto’

Il Governo non ha piu la maggioranza alla Camera. Il dato è questo, oggi si è votato il rendiconto dello Stato ed i voti favorevoli sono stati solo 308, ne mancano 0tto per la maggioranza assoluta. Otto Traditori, dice il Premier. ‘Possiamo andare avanti con un Governo di minoranza‘ dice Brunetta,Papa presto tornerà a votare per la maggioranza‘ si consola Paniz, ‘l’opposizione non ha i numeri per la sfiducia‘ pronostica Lupi. Il piu realista sembra essere il fido Bossi  che ha chiesto al Premier di farsi da parte.

Lui, Berlusconi, non demorde. In queste ore è al Quirinale. Probabilmente chiederà a Napolitano di poter rimanere sino ad un voto di sfiducia. ‘Lo dovranno guardare in faccia, uno per uno, quelli che tradiranno’. Napolitano lo inviterà al buonsenso ma d’altronde se, come immagino, il Premier sarà irremovibile, il Capo dello Stato non potrà fare altro che rimandarlo alle Camere, per verificarne la maggioranza.

Tempo, maledetto tempo, un anno fa il lungo periodo tra l’uscita di Fini ed il voto del 14 dicembre, piu di un mese, permise al Premier di ‘rattoppare’ la falla apertasi nella maggioranza. Ora però puo guadagnare al massimo 24-72 ore, dopodiche Senato e Camera voteranno la fiducia. Basteranno queste poche ore per riuscire a riportare qualche tranfugo dalla sua parte?

Nel frattempo lo spread tra Btp-Bund vola a 500, gli interessi sui Btp salgono oltre 6,6% , la situazione economica si fa ‘drammatica’. Come drammatico sembra essere il destino delle aziende del Premier qualora Berlusconi abbandoni Palazzo Chigi (oggi Mediaset ha perso piu del 2%)

Il Cavaliere va avanti spedito, vuole la fiducia sui provvedimenti richiesti dalla BCE e rischiesta di scioglimento delle Camere in caso di sfiducia in uno dei rami del Parlamento. In quel caso Berlusconi rimarrebbe a Palazzo Chigi per il disbrigo degli affari correnti in attesa delle elezioni. Poco importa il destino dell’Italia, retta per mesi da un governo sfiduciato e senza la minima credibilità internazionale. Per Lui sarebbero mesi preziosi. Mesi utilizzati per pensare a qualcosa di ‘grosso’ tale da poter ribaltare il tavolo. Sarebbe Lui a gestire le elezioni, ad esempio.


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