Berlusconi: di che fiducia si tratta?

Di Giancarlo Sali il 14 ottobre | ore 18 : 33 PM

Il governo Berlusconi è salvo , ma i problemi politici e sostanziali della Maggioranza non perdono affatto d’intensità, di fronte ad una votazione che ha portato alla Fiducia almeno 4 voti in meno di quanto il Pdl auspicava. 316 voti favorevoli contro 301, a fronte di un numero minimo richiesto di 309 garantiscono comunque una rassicurazione almeno di facciata, che fa applaudire l’Aula al termine delle votazioni, e restituisce al Premier un sorriso e soprattutto la combattività, che in tutta la sua vita e carriera di imprenditore prima, e di politico dopo, non gli è mai mancata. Roberto Maroni parla di voto importante, che garantisce vigore alla Maggioranza, il Pdl ricorda i parlamentari di centro-destra assenti per motivi improrogabili, che comunque garantiranno ancora maggiore forza al Governo nel prossimo futuro.

Dall’altra parte i pareri sono totalmente opposti. Il Pd parla di Maggioranza che perde i pezzi, Casini di vittoria di Pirro. Di Pietro infine, ricorda il ruolo dei Radicali: “Il Governo non c’è più: non ha una maggioranza politica, ma solo numerica, ed è dovuta al fatto che i Radicali hanno cercato la loro visibilità”. Senza la loro presenza in Aula infatti, il numero legale per dare luogo alla votazione sarebbe stato in pericolo (le altre opposizioni erano inizialmente rimaste fuori dall’Aula di Montecitorio).