Berlusconi finito?

Creato il 03 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: Abode of Chaos / Foter / CC BY

Berlusconi finito? È la fine di un’era? È la fine (politica) di Berlusconi? Il voto di fiducia al governo Letta, arrivato a sorpresa nel pomeriggio di ieri, ha spiazzato un po’ tutti. Dopo le dimissioni dei ministri targati Pdl, dopo le minacce, dopo la presa di posizione inequivocabile dei giorni scorsi, Berlusconi si è dovuto inginocchiare.
Ha dovuto cambiare rotta di fronte alla scissione interna alla sua “creatura”, a quel Popolo della Libertà che da sempre era coinciso solo e unicamente con la sua persona. Ma ieri qualcosa è cambiato. Forse. Nell’ala sinistra del parlamento, il Partito Democratico esulta, grida alla fine di un ciclo politico, sentenzia a gran voce la morte (politica) di Berlusconi. «Letta ha vinto», dicono i senatori Pd. «Dopo 20 anni si è conclusa un’era», commentano. Ne  siamo proprio sicuri? Di sicuro c’è che il Pdl ad oggi è spaccato al suo interno. Berlusconi finito? Ma è forse la prima volta? Nessuno si ricorda che il fedelissimo Alfano già ci aveva provato, a scaricare il suo Presidente, un paio di anni fa? Che il fedelissimo Alfano aveva provato in tutti i modi a portare il partito alle Primarie, salvo poi doversi piegare al ritorno in campo del Cavaliere? Tutti sembrano essersi dimenticati di come Berlusconi sia finito (politicamente) nel 2011. Quando salì al Colle per rassegnare le dimissioni, e fu bersagliato da insulti e lanci di oggetti da un’immensa folla che lo attendeva fuori dal palazzo. Sembra tutto un gran dejà-vu. Ecco perché il Pd dovrebbe essere decisamente più cauto nel cantare vittoria. Berlusconi, ieri pomeriggio, ha fatto l’unica mossa che gli era rimasta per evitare il crollo. Ma, a ben vedere, ha fatto qualcosa di più: ha scelto di condividere la scelta dei dissidenti interni al Pdl, evitando così la rottura, evitando di essere messo in minoranza. Da domani sarà ancora lì, al suo posto, e tutti sappiamo quanto la sua personalità sia in grado di oscurare in un batter d’occhio quella degli Alfano e dei Cicchitto di turno. Anche se decadrà dal suo ruolo di Senatore. Non illudiamoci che gli italiani si ricordino, tra un paio di mesi, dell’incoerenza dei gesti e delle parole del Cavaliere. Abbiamo imparato (sulla nostra pelle, purtroppo) che non è così: l’italiano dimentica, l’italiano si fa abbindolare, l’italiano, se toccato nelle giuste corde, si fa convincere facilmente. E nel fare tutto questo, Berlusconi finito? Il Cavaliere è un maestro. Per organizzare la grande festa, caro Pd, forse è meglio aspettare qualche tempo. Anche perché la torta, poi, rischierebbe di andare a male prima di poter essere mangiata.


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