Berlusconi invita i suoi ministri a dimettersi

Creato il 28 settembre 2013 da Webnewsman @lenews1
Il presidente del PDL Silvio Berlusconi

Non ci sono più le condizioni per il governo: la crisi non è ancora ufficialmente aperta, ma mancano solo le formalità del caso.

Quando Napolitano tornerà al Quirinale dalla sua visita a Napoli si tireranno le somme. L'incontro che si terrà con il presidente del Consiglio e quello della Repubblica sarà probabilmente decisivo per il futuro del governo. D'altra parte Napolitano oggi da Napoli ha ribadito che il Parlamento esiste per lavorare e non per essere sciolto e ogni tanto andare a nuove elezioni; è quindi probabile che inizino presto le consultazioni esplorative per verificare se esistono le condizioni per costituire un nuovo esecutivo supportato da una maggioranza parlamentare.

Berlusconi ha invitato i ministri del centrodestra a dare le dimissioni per non essere complici dell'aumento dell'IVA, questo il gesto forte del capo del Popolo delle Libertà. Letta risponde alle accuse che è impossibile governare con un aut-aut al giorno e parla di "Gesti folli per motivi personali" riferendosi all'invito del presidente del PDL ai suoi ministri di dimettersi dall'esecutivo.

La reazione del segretario del PD Epifani è altrettanto chiara e infatti accusa Berlusconi di gravissima irresponsabilità verso il Paese e tuto il PDL di travisamento della realtà, adducendo false motivazioni come il disaccordo sulle scelte di politica economica, quando è invece chiaro che il PDL sta difendendo Berlusconi dai suoi guai giudiziari.

Gasparri ribadisce che il governo sta facendo scelte inaccettabili come il mancato blocco dell'aumento dell'IVA e addirittura di mettere mano all'IMU ed è per questo motivo il PDL ha deciso di ritirare l'appoggio al governo e non concederà nemeno l'appoggio esterno ad un eventuale nuovo esecutivo.

La situazione che si è venuta a creare ha impedito che si potesse intervenire sul blocco dell'aumento dell'IVA e quindi dal 1° ottobre avremo un punto percentuale in più da pagare allo stato sui nostri acquisti.

Nei prossimi giorni è previsto anche il voto del senato per la decadenza di Berlusconi, che contribuisce a incendiare gli animi oltre misura, ma che almeno segnerà un punto fermo dal quale si potrà ripartire, che siano nuove elezioni o che sia un nuovo governo con questo parlamento.

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