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Berlusconi invoca unità Pdl, ma è scontro Alfano-Fitto

Creato il 14 ottobre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: European People’s Party / Flickr / CC BY 2.0.

Non si placa lo scontro nel Pdl. Nonostante l’apparente sintonia ritrovata, il partito di Berlusconi sta vivendo i tragici effetti di una versa e propria faida interna. Faida che, per una volta, lo vede direttamente coinvolto. La nota diramata da Palazzo Grazioli è chiara e, seppur breve e scarna, rende l’idea di come nel Pdl si tema sempre di più l’immagine pubblica di un partito sconvolto da movimenti interni inarrestabili. La nota di Berlusconi è chiara: “sulle agenzie di stampa leggo troppe dichiarazioni di troppi esponenti del Pdl. E invito tutti a non proseguire in questa direzione del tutto improduttiva. Le diverse opinioni si debbono confrontare non sulle agenzie di stampa e sui giornali ma attraverso una serena dialettica all’interno dei luoghi delegati del nostro movimento”. A stretto giro arriva anche la replica di Angelino Alfano che, almeno a parole, concorda con Berlusconi: “sono pienamente d’accordo con il presidente Silvio Berlusconi. Stop alla alluvione di agenzie per addetti ai lavori. Cambiare luoghi e toni della dialettica del nostro movimento”. Ma lo scontro interno divampa senza tregua apparente: la fronda più vicina a Berlusconi preme per l’azzeramento degli incarichi di partito, dato che ritiene che Alfano stia giocando con troppo peso personale nella partita, data la sua posizione di segretario Pdl, ma anche di vicepremier e ministro degli Interni del governo Letta. I “falchi” temono che questa doppia posizione e il successo personale di Alfano nella rinnovata fiducia al Governo possano essere utilizzate dal vicepremier come trampolino di lancio per un eventuale successo interno nel partito. Si, perché Alfano continua ad invocare primarie per il centrodestra. Lo scontro è in particolare con Raffaele Fitto, nuova figura emergente dopo l’emarginazione che aveva oscurato un promettente futuro dentro il Pdl come favorito del Cavaliere; Raffaele Fitto che non vuole sentir parlare di rimpasto di governo con l’aggiunto di lealisti, ma vuole una resa dei conti vera e propria con Alfano. Intanto lo stesso Alfano incassa il sostegno di un’altra importante figura emergente, quella di Flavio Tosi. Il sindaco di Verona ha ufficialmente riconosciuto l’ex delfino di Berlusconi come interlocutore ufficiale e questo rischia di mettere i bastoni tra le ruote ha chi sta cercando di evitare un’altra testa di ponte delle colombe all’interno di quello che, fino a qualche settimana fa, sembrava sempre e solo il partito di Berlusconi.


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