Berlusconi. No dimissioni, tra poco il videomessaggio

Creato il 18 settembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Photo credit: paz.ca / Foter / CC BY

Berlusconi è pronto a lanciare il suo videomessaggio su tutti i tg nazionali, che aspettano la versione deifnitiva della registrazione per le ore tredici.
Nel suo discorso ci si aspettano parole dure verso la “magistratura rossa”, che a suo dire lo perseguita da anni, così come ha confermato Angelino Alfano, secondo cui il verdetto della Cassazione -che condanna definitivamente Berlusconi- è “l’esempio della persecuzione che il cavaliere ha dovuto sopportare come cittadino e come uomo politico”. Se alcuni giorni fa in zona Pdl si parlava di un colpo di scena come quello delle dimissioni dalla carica di senatore di Silvio Berlusconi, oggi questa ipotesi sembra più che mai scartata, e l’ex presidente del consiglio, che “vanta” più di 30 capi d’accusa di cui 4 ancora pendenti, sembra voler dissotterrare l’ascia di guerra. E non solo quella. Sembra proprio che il tanto chiacchierato ritorno a Forza Italia non sia solo più cosa di sparuti sostenitori armati di bandiere e foulard in gita su un battello, ma uno dei temi caldi del discorso “alla nazione” con cui Silvio Berlusconi vuole inaugurare, forse, un nuovo 1994. Fa riflettere come un condannato a 4 anni di carcere per frode fiscale, di cui tre coperti da indulto, possa avere l’opportunità di presentare la sua versione dei fatti tramite i media nazionali, aggirando di fatto la magistratura. C’è da chiedersi se, in un altra nazione democratica, tale comportamento sarebbe tollerato. Berlusconi consegnerà dunque il videomessaggio ai telegiornali, poi attenderà la decisione della Giunta che deve decidere sul suo destino di senatore e, infine, si riunirà con i ministri in nottata, per approntare, forse, la rinascita dalle proprie ceneri. Alfano, Quagliariello, De Girolamo, Lorenzin e Lupi presenteranno le loro dimissioni a Berlusconi, un atto simbolico che vuole sottolineare la loro fedeltà incondizionata. Alfano stesso, a Porta a Porta, ha attaccato duramente il Pd, ma ha rassicurato che dopo il videomessaggio “il sole tornerà a splendere” e che “non vogliamo far cadere il Governo”. Anche perché, in caso di caduta, all’interno del Pdl qualche malumore ci sarebbe, come si è lasciato sfuggire in un fuori onda a Piazzapulita il senatore alfaniano Castiglione, che parla di una fronda a favore del governo Letta qualora si verificasse la rottura di Berlusconi.


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