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Silvio Berlusconi coltiva ancora la speranza di una grazia dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. È quanto si apprende dalle pagine dell’ultimo libro di Bruno Vespa, nelle quali Berlusconi afferma che “mi dicono che per avere la grazia bisogna aver iniziato a scontare la pena. Dunque, sarebbe ancora in tempo”. Secondo quanto affermato dallo stesso Vespa, Napolitano avrebbe compiuto discreti sondaggi sulla possibilità di una grazia per Silvio Berlusconi, ipotesi poi non più tornata in auge durante la paventata crisi di governo e la minaccia di dimissioni di massa dei parlamentari del Pdl. Intanto continua ad avvicinarsi il momento fatidico del voto sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore. La conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama ha deciso per votare sulla decadenza il 27 novembre, anche se la decisione dovrà essere votata in aula, data l’opposizione del Movimento Cinque Stelle. Continuano però le polemiche, con il Pdl che attacca sulla scaletta degli impegni che porteranno al voto, contestando in particolari i tweet che Vito Crimi, del Movimento Cinque Stelle, avrebbe inviato durante la seduta della giunta. La questione della validità della decisione della giunta è stata sollevata dal vicepresidente del Senato in quota Pdl, Maurizio Gasparri e il consiglio di presidenza dovrà pronunciarsi sulla questione. Critico il presidente del Senato Grasso, che comunque deciso di convocare il consiglio di presidenza, mentre critiche piovono dal Pd, che per bocca del capogruppo al Senato Luigi Zanda respinge le accuse al mittente: la questione della validità della decisione della giunta per le elezioni sulla decadenza di Silvio Berlusconi in ordine ai post del senatore Vito Crimi è totalmente inesistente sotto il profilo giuridico”. In ogni caso il tema della decadenza rischia sempre di portare alla crisi il governo Letta, nonostante le promesse di Alfano sulle parole di Berlusconi, che sostiene di non voler far cadere l’esecutivo nel caso di voto palese favorevole alla sua decadenza.