“Bisogna essere molto responsabili”. Parola di Luciano Violante, che sposa in pieno la tesi del non ritorno alle urne e apre ai grillini. “Il Movimento 5 Stelle ha un programma per certi versi vago e impraticabile, ma si deve guardare alle persone”. Il Partito Democratico deve ancora metabolizzare una vittoria a metà. Bersani deve ancora prendere atto che Monti è stato un flop. Anche se a dire il vero i Democrat studiavano già le mosse di Beppe Grillo convinti di poter replicare l’esperienza Crocetta, leggasi Sicilia. Un tentativo va fatto. Lo sostiene anche Nichi Vendola, principale alleato di Bersani, che guarda al Cinque Stelle.
Ma il Pd pensa di nuovo prova a fare i conti senza l’oste e intanto rimpiange Matteo Renzi. La frattura nel Pd è evidente. C’è anche chiede le dimissioni del segretario. ”Bersani adesso deve dimettersi” invoca Pippo Civati che chiede un ritorno alle urne.
Ma la realtà è ben diversa. Il Pd guarda non più a Monti ma al “Giaguaro” che dal canto suo dice di non credere a “brogli”, ma ritiene che “ora serve una riflessione, per il bene dell’Italia, non direi nulla d’altro, se non che di personaggi come Fini e Ingroia, fuori dal Parlamento, non sentiremo la mancanza”. Il Cavaliere intende riflettere anche perché non ha fretta. Tutto è nelle “mani” di Giorgio Napolitano che deve dare l’incarico e verosimilmente affiderà il tentativo a Bersani. Del resto da qui alla prima seduta del nuovo Parlamento e alla formazione del nuovo Governo deve passare tanta acqua sotto i “ponti”. E Bersani è cosciente che dovrà scendere a patti con il leader del PdL per poter governare. Altrimenti non rimane che tornare al voto.
Un dato in ogni caso per tutti è chiaro: dovranno fare i conti con il comico genovese…