Contenitore mattutino de La7, Omnibus, presenta approfondimenti sui temi di cronaca e parla del prospettato ritorno di Berlusconi sulle scene politiche italiane. Il Cavaliere errante, torna come leader dei moderati, vuole far fuori la Germania e ritornare alla lira. Torna alla carica con tutte le ipotesi di soluzione ai problemi, come ci aveva abituati in passato, e insiste sulla eventualità che i vari Stati dell’Eurozona possano ipotizzare una uscita dall’euro e un ritorno alle proprie monete nazionali. Rientra in campo. È l’icona che resta attaccato alla vita del potere e il Pdl si augura che torni alla guida del partito. Si gioca il tutto per tutto, compresa la ciliegina chiamata Renzi, punta ai giovani, al rinnovamento d’immagine, visto che i restanti rappresentanti del partito sono triti e ritriti. Ed è chiaro il segnale di come il Pdl intenda puntare sui giovani e sulle loro idee innovative per costruire il suo futuro potere politico.
Metterà in campo persone nuove, ma tutte sottomesse alla sua leadership. È rimasto in attesa, sornione, per sferrare l’attacco a sorpesa. È sempre di lotta e di governo, è il capo del Pdl e l’ha voluto ribadire. Tutto come prima, si auspica. Torna ad essere il protagonista del dialogo politico, restando in un modo o in un altro al centro dell’attenzione mediatica che alimenta il suo egocentrismo. Ha perso milioni di elettori, è ammaccato, ma è anche vero che negli ultimi mesi si è verificato il crollo della fiducia al governo Monti. Partito alla grande, e ora protagonista della disillusione generale. Non è improbabile il ritorno al consenso di Berlusconi. Un recupero parziale che lo possa rimettere in gioco. Secondo gli ultimi sondaggi il Movimento 5 Stelle è in calo di circa 2 punti percentuali, mentre torna a salire il Pdl. Anche se in pochi sono pronti a scommettere su una sua vittoria alle prossime elezioni, dove una vera e propria maggioranza rischia di non costituirsi.
Uno scenario politico che potrebbe riservare sorprese. Berlusconi sembra avere le idee chiare sul cammino da perseguire: “Che cosa si deve fare per uscire da questa spirale di recessione senza fine? La Bce deve diventare banca di garanzia finale di tutti i debiti e deve provvedere, alla necessità, a stampare moneta, dichiara, l’ex premier. Ma bisogna scontrarsi con l’opposizione della Germania, che ha tutte le convenienze a mantenere questa situazione. E allora, gli altri Stati dovrebbero unirsi e imporre alla Germania di uscire lei dal sistema dell’euro”. Ci ricorda che c’era un governo democraticamente eletto dal popolo, ma che per colpa dello spread è stato costretto a mettersi da parte per fare spazio al Governo dei tecnici guidato da Mario Monti, ma “la situazione non è cambiata nonostante abbiano avuto in Parlamento non solo la maggioranza ma anche l’opposizione a sostenere i loro provvedimenti”.
Insomma, chi immaginava che Silvio Berlusconi non avesse più voglia né motivazioni politiche dovrà ricredersi, chi sperava di avere liberato l’ingombro dalla scena politica ora, teme la riapparizione, anche perché le sue parole, non lasciano dubbi: ” lavorare ogni giorno, con tutte le mie forze, come ho sempre fatto, affinché, terminata la fase comunque transitoria del governo Monti, un centrodestra in parte rinnovato e più ampio torni a guidare il paese”.
Dunque abbiamo assistito ad una rivoluzione che per ora di rivoluzionario ha solo il nome. Non è la prima volta che la sinistra e il Pd in particolare vendono la pelle dell’orso prima di averlo preso. Guai sottovalutare Silvio Berlusconi. Come l’Araba fenice è capace di rinascere dalle proprie ceneri. Di fatto, al di là di evidenti sbandamenti e di false dichiarazioni di abbandono della scena politica, il Cavaliere sta mischiando le carte per ritornare al timone dell’Italia. Insomma, l’ex premier torna per cambiare tutto, ma in realtà, per non cambiare niente.
Solo gli elettori potranno dimostrare che il “Ghe pensi mi” ha sbagliato i suoi calcoli.