Torna in auge una voce abbastanza incredibile, già circolata tempo fa: l’entourage starebbe valutando l’ipotesi che Berlusconi si candidi non in Italia (la legge Severino glielo vieta per i prossimi 6 anni) ma in un altro paese Ue. Ci sono dei precedenti. Per esempio, nel 2009, il giornalista Giulietto Chiesa sorprese tutti proponendosi in Lettonia.
Se ne seguisse le orme, Berlusconi dovrebbe spostare la residenza nel Paese prescelto: circostanza problematica, alla luce della condanna di un anno da scontare. Nel caso di Berlusconi, la condizione indispensabile, tuttavia, è che la legge locale non vieti la candidatura a chi ha conti aperti con la giustizia. Ma se per avventura la candidatura andasse in porto, e addirittura riuscisse a farsi eleggere nel Parlamento europeo, Silvio ritroverebbe un palcoscenico politico e, soprattutto, l’immunità perduta. Ecco perché, nello scetticismo di chi se ne intende, intorno a lui perfino di questo si ragiona.
Articolo di Ugo Magri su LaStampa
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