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Il banco sembra essere definitivamente saltato. Silvio Berlusconi ha chiesto e ottenuto ieri le dimissioni dei parlamentari del Pdl e dei membri del Governo Letta e si muove in ottica elezioni scaldando la nuova Forza Italia. Le speranze di una verifica davanti alle Camere, chiesta da Letta, sono ormai ridotte al lumicino. Il presidente del Consiglio salirà oggi al Quirinale e la chiederà comunque, se non altro per dimostrare al parlamento e al Paese chi sono i veri responsabili della caduta del suo Governo e per portare alle estreme conseguenze quel “gesto folle” attribuito a Berlusconi. Grillo invece se la prende con il presidente della Repubblica Napolitano, additandolo come responsabile della crisi e tornando a chiederne le dimissioni, per poi andare subito ad elezioni anticipate. Napolitano è apparso molto preoccupato; ”fate domande di una ingenuità mai vista…” ha risposto il Capo dello Stato a chi chiedeva se fosse preoccupato per lo scenario politico. “Siamo in una fase un po’ criptica”, ha proseguito, “io cercherò di vedere se ci sono le possibilità per il prosieguo della legislatura”. Ma le possibilità sembrano veramente poche, anche se nel Pdl non tutti sembrano concorsi sulla linea che porta dritto dritto a elezioni con la nuova Forza Italia. Particolarmente critici gli ormai ex ministri Quagliariello e Lorenzin, che pur non mettendo in dubbio le dimissioni, date senza remore, non sembrano voler prendere parte alla nuova compagine di Berlusconi che concorrerà alle elezioni. “Se ci sarà solo una riedizione di Lotta Continua del centrodestra, ne prenderò atto e mi dedicherò, magari, a creare il Napoli Club del Salario”, queste le parole di Quagliariello, mentre Lorenzin si conferma sulla stessa linea: “io le dimissioni non ho avuto nessuna remora a darle, però è evidente che se si fa in una sede in cui a discutere sono alcuni esponenti di un partito, senza il segretario, quel partito è geneticamente modificato: a questa Forza Italia non aderirò”.