Bersani ha completamente sbagliato la campagna elettorale e ha buttato alle ortiche una vittoria quasi certa. Onore al merito a Berlusconi che ben conosce la profonda stupidità che affligge una buona fetta degli Italiani (in questo caso un quinto, mica pochi) e ne ha approfittato magistralmente, ma la complicità del PD nel successo inaspettato della destra è innegabile. Si è fatto campagna contro il Movimento Cinque Stelle mentre era totalmente inutile e dannosa. Si è fatta la solita guerra fratricida a sinistra. Si è dato per morto il Caimano farfugliando di giaguari da smacchiare. Si è sopravvalutato (e di molto) il fenomeno Monti. Per quanto difficile si doveva invece cercare fin da subito un dialogo con le forze nuove e creare un’alleanza più forte a sinistra.
Nel PD sono specializzati nel farsi male da soli, lo sappiamo bene. Ora che, però, il danno è fatto – ed è un danno gravissimo non solo per la coalizione ma per tutto il Paese – cerchiamo di trovare un lato positivo nella faccenda. E il lato positivo può essere solo che questa è l’occasione per rinnovare totalmente la sinistra italiana. Via Bersani, via la vecchia nomenclatura, a casa tutti i sostenitori della politica del Segretario col paraocchi. Rinnovate la sinistra o non ci sarà più la sinistra in Italia. Già i paleocomunisti sono scomparsi, almeno dal parlamento. Salviamo almeno la sinistra riformatrice. Sempre che ancora esista. Sempre che sia mai esistita. Sempre che non sia troppo tardi.
Luca Craia