Bersani ha dichiarato di non voler più candidare D’Alema. “Non gli chiederò di ricandidarsi. Non c’era bisogno di Renzi per il rinnovamento che sarebbe avvenuto comunque”. Sono le regole anche dello Statuto del Pd. Allora vorremmo più donne capaci nel Pd e meno moderatismo cattolico, e un’abilità e un’intelligenza degna di D’Alema, malgrado i suoi errori. La scelta è pesante. E fa pensare che Renzi, nonostante la difficoltà nella raccolta di firme, abbia il potere mediatico di infangare il Pd e in modo sottile, astuto, trasversale, obliquo.
Potrebbe anche essere una mossa astuta, quella di Bersani e D’Alema, il quale potrebbe raccogliere più firme e richieste di candidatura di Renzi. Nessuna di queste eventualità però fa bene al rinnovamento, che può dipendere solo dal ripristino dell’art. 18, dal reddito minimo, dalla difesa del welfare e dalle politiche del lavoro. Va combattuta la crisi, non D’Alema.