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Bersani, ora basta politica

Creato il 06 gennaio 2014 da Margheritapugliese

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Come ‘condire’ la notizia del malore di Pier Luigi Bersani se non con un bel resoconto dei “mesi terribili” da segretario Pd e della sua premiership mancata? Nelle ore di apprensione per le condizioni dell’ex leader Pd ci hanno proposto una lettura ‘politica’ anche dell’aneurisma che lo ha colpito.

“L’ictus torna a colpire” (ma ictus non è stato), “come una maledizione storica”, “come accadde per Palmiro Togliatti (Yalta 1964) ed Enrico Berlinguer (Padova 1984), in uno dei passaggi cruciali per la sinistra italiana” scrive Panorama, mentre buona parte della stampa rimpalla tra gli aggiornamenti medici e la carriera politica passata e quella mancata: il mandato esplorativo rimesso il 28 marzo 2013, gli sgambetti dei compagni di partito, i ‘giorni bugiardi’ (per dirla con le parole del portavoce Stefano Di Traglia), l’operazione Prodi-al-Quirinale mancata per il tradimento dei 101 e amenità varie.

Ma qui il Bersani-politico non c’entra niente. Qui c’è una persona che se la passa male, che si merita solo parole di solidarietà. Ha detto bene Vittorio Macioce su “Il Giornale”: “Questa volta non parliamo di politica. Non ne vale la pena. È molto più importante l’uomo, con quella faccia da emiliano che davvero non ti può stare antipatica, anche se non sei d’accordo con lui, anche se qualche volta non lo capisci e poi magari con qualche esempio surreale ti strappa un sorriso”.

I messaggi di vicinanza, solidarietà, incoraggiamento che sono arrivati in questi giorni, anche da destra, sono stati un bel segno di umanità, oltre che di maturità politica. L’incoraggiamento di Bossi è stato tra i più concreti, nello stile lumbard: “Pier Luigi è uno di buona pasta e tutti facciamo il tifo per lui”. Il Senatur ha raccontato di aver incontrato l’ex leader Pd poco prima di Natale a Montecitorio. “Io ero seduto nel cortiletto interno. Bersani mi ha visto e mi ha raggiunto. Ci siamo fatti un sigaro insieme parlando di politica e scambiandoci gli auguri per le feste”. Perché le idee dividono (ed è giusto che sia così), ma la vita è altra cosa.

L’augurio è che Bossi e Bersani si ritrovino presto a palazzo a discorrere di politica e, magari, a partorire qualche riforma insieme. Ma il sigaro, per un bel po’, sia l’uno che l’altro, è il caso che se lo scordino.

Filippo Manvuller

(foto da Wikipedia)

 


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