Stasera, a Bari, Fausto Bertinotti ha presentato il suo libro ‘Chi comanda qui’. Una riflessione in cui lo storico leader della sinistra italiana, ripercorre le vicende che hanno accompagnato la nostra Carta dei diritti fino a oggi. Abbiamo colto l’occasione per fargli qualche domanda.
Bertinotti, come mai si è smarrito il ruolo della Costituzione?
”Intanto perche’ si e’ determinata una sconfitta delle forze motrici che avevano interpretato la Costituzione, cioe’ le forze del movimento operario. E poi perche’ una globalizzazione capitalistica si e’ andata affermando realizzando un pensiero unico su scala mondiale, europea, e ha determinato il progressivo degrado della democrazia e la sostituzione con un regime sostanzialmente oligarchico: noi votiamo ma a decidere sono altri”.
Cosa possiamo fare per tutelare maggiormente la nostra Carta dei diritti?
”Io penso che addirittura si sia rovesciata la logica costituzionale che ha una democrazia intesa come di eguaglianza. Oggi noi siamo a un dominio del mercato la cui mano invisibile determina la vita delle persone, la precarietà, l’incertezza delle persone. Cioe’ l’articolo 3 della Costituzione e’ stato abbattuto e io credo che bisognerebbe ricominciare da qui. Dalla ricostruzione sulle macerie dell’articolo 3 della Costituzione, cioe’ quello che dice che il compito della Repubblica e’ rimuovere gli ostacoli che impediscono il libero sviluppo della persona”.
E’ possibile costruire il cambiamento con l’attuale classe dirigente?
”Come sempre nelle fasi di passaggio e’ richiesta una riforma culturale, morale, politica del Paese: non basta una pura e semplice ristrutturazione delle classi dirigenti, ma e’ proprio necessario un cambiamento complessivo del ciclo”.
Pensa che Nichi Vendola possa incarnare questo processo?
”Nichi Vendola ha tutte le caratteristiche umane, politche e culturali per esprimere questo bisogno di cambiamento”.
Anche il Partito democratico scenderà in piazza per contestare il governo, secondo lei fa bene?
”Fanno bene tutti a scendere in piazza contro una stituazione che vede aggravarsi la condizione sociale e civile della popolazione”.