Titolo: “Bestiario Diplomatico”
Autore: Valerio Parmigiani
Casa editrice: Effepi libri
ISBN: 978-88-6002-033-8
Data di pubblicazione: febbraio 2015
Pagine: 578
“Bestiario Diplomatico” (prefazione di Lia Celi) è un memoir che racconta due quadrienni vissuti pericolosamente – il primo a Cipro, l’altro nel cuore dell’Africa australe – da un diplomatico molto sui generis poi auto-esodatosi alla ricerca di nuovi stimoli. L’obiettivo di spiegare ai profani che cosa accada dietro le mura di un’ambasciata viene perseguito ricorrendo all’arma dell’ironia: dopo aver fatto piazza pulita di tutte le idee preconcette tratte dall’inesauribile e fallace archivio dell’immaginario collettivo o dai film della principessa Sissi, il libro offre infatti una descrizione sbalorditiva e forse impietosa di quello che appare come un vero e proprio “universo parallelo” e della candida vacuità dei suoi abitanti.
A far da contorno a questi ultimi, un variopinto campionario di personaggi completa una galleria umana che tutto può fare tranne lasciare indifferenti: dal pornogeologo valtellinese al cuoco aspirante suicida; dall’ex pubblicitaria della “Milano da bere” che si mette in testa di raggiungere a piedi la Terrasanta incurante delle frontiere imposte dalla geopolitica alla turista imputata di strage di fronte al tribunale di un paese che non esiste; dalle guardie zambiane affette da narcolessia al Grande Impresario e la felliniana sarabanda da lui messa in campo in occasione di una sfilata di moda desinata a rimanere negli annali del trash; dai pittoreschi membri del “Circolo Italiano” più esclusivo dell’Africa Nera all’archivista convinto che il pronome relativo possieda la sola forma “de cui”.
Sullo sfondo, infine, una serie di osservazioni di costume sui luoghi molto esotici in cui si ambientano le vicende e qualche riflessione finale sugli effetti paradossali del trapianto della democrazia elettivo-rappresentativa nel Terzo Mondo o l’occupazione nella società contemporanea. Insomma, un invito a leggere con occhi nuovi questioni che troppo spesso siamo abituati a dare per scontate. Con il sorriso sulla bocca, che non guasta mai.