Betsey Johnson presenta istanza di fallimento / Betsey Johnson files for bankruptcy

Creato il 28 aprile 2012 da Sandfashionblog

È improbabile attendersi una sfilata per questa stagione.

It’s unlikely to expect a runway show this season.

Betsey Johnson avrebbe presentato istanza di fallimento e chiuso 63 negozi di proprietà, ad eccezione di 4 o 5 flagship store che rimarranno aperti a New York e in alcune altre città, lasciando senza lavoro un numero di dipendenti che dovrebbe aggirarsi intorno alle 350 unità. Secondo indiscrezioni, i licenziamenti sono iniziati sei settimane fa. D’altra parte, sembra che il marchio e la sua estetica sopravviveranno ma, molto probabilmente, Betsey Johnson non sfilerà la prossima stagione. La designer, infatti, manterrà il ruolo di direttore creativo e continuerà a disegnare sportswear, anche se l’attenzione sarà concentrata principalmente sulla linea dai prezzi più bassi che ha venduto molto di più dei capi di sfilata e che costituirà il 75% della collezione per la primavera-estate. Le vendite wholesale sono aumentate del 50%, soprattutto per scarpe, costumi e lingerie, come hanno fatto sapere da Steve Madden Ltd, che possiede i diritti di proprietà intellettuale dell’etichetta Betsey Johnson.
La società, inoltre, terrà un’asta il prossimo 8 maggio per trovare acquirenti per la compagnia o liquidatori per le vendite di cessazione dell’attività che dovrebbero iniziare dopo quell’asta per continuare fino a fine luglio. Al momento, stando alle dichiarazioni di una fonte anonima interna all’azienda, si sarebbero avvicendate almeno tre tornate di investitori che, però, “non erano d’accordo con la visione di Steve Madden per il brand, che consisterebbe in un riposizionamento verso il basso, con prezzi inferiori”.
“Sono così triste per i dipendenti dei miei negozi – ha dichiarato dispiaciuta Betsey Johnson – e tutte le mie pink girl. Hanno fatto di tutto per me. Ma devo far meglio. Devo lavorare bene ed essere più efficiente”.
La battuta d’arresto, inoltre, sarebbe da attribuire alla concorrenza dei retailer low cost, che anch’essi si rivolgono alla stessa fascia di mercato giovane ma a prezzi molto più bassi.
“La competizione con H&M, Topshop, Century 21 e con l’abilità dei contraffattori – ha continuato – è incredibile. Nel giro di tre giorni che una cosa è su internet, la vedono, la copiano e la vendono ad un prezzo più basso”.
Non mancano, d’altra parte, nuovi progetti per il futuro: la stilista che quest’anno compirà 70 anni lancerà due nuove fragranze che faranno seguito al debutto di Too Too lo scorso anno. La seconda si chiamerà Too Too Pretty, la terza, invece, è ancora in fase di sviluppo.


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