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Bianciardi e i Mille...

Creato il 15 gennaio 2014 da Omar
Bianciardi e i Mille...«Il "casone bianco" a Quarto oggi non dà piú nell'occhio. Anche se l'edificio è cresciuto di un piano, ed ha cambiato colore, rimane ormai sommerso nel dilagare della grande Genova distesa fra Nervi e Pegli, ed oggi ospita gli scolaretti di un quartiere cittadino. Ma cento anni or sono il viaggiatore che uscisse da Porta Pila sulla strada del mare notava, subito dopo il villaggio di Quarto, quella tozza costruzione bianca, in mezzo al verde del parco, sotto il grigio delle rocce e dei forti che anche allora difendevano l'ingresso del golfo.Dal nome del primo proprietario la villa si chiamava Spinola, ma da tempo vi abitava il marchigiano Candido Augusto Vecchi, buon patriota e gran signore, che occupava il suo non scarso tempo libero a studiare lettere, collezionare armi, educare il figlio all'amore dell'Italia e al gusto dell'avventura marinaresca. Con buoni risultati, perché il giovane diventerà poi una specie di minuscolo Conrad italiano, con uno pseudonimo d'invenzione: Jack La Bolina.Alla porta del gentiluomo la sera del 15 aprile 1860 bussava Giuseppe Garibaldi, scuro in volto e vestito di nero. Al Vecchi, che certamente non si aspettava la visita, il generale disse: - Vengo a voi come Cristo, poi che non ho ove posare il capo.»
Da Quarto a Torino.
Breve storia della spedizione dei Mille
Luciano Bianciardi (ISBN Editore in Antimeridiano)

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