Vladimiro ed Estragone. Due vagabondi in attesa. Di chi? Di Godot naturalmente, l’uomo che li aiuterà, forse. Ma Godot non arriva mai. Arrivano Pozzo e Lucky, padrone e schiavo. Battute ‘alte’ e popolari, numerosi silenzi, ruoli lucidamente assurdi. Questo è ‘Aspettando Godot‘, secondo me. Il libro scritto da Samuel Beckett, rappresentate del cosiddetto ‘teatro dell’assurdo‘, può essere sintetizzato in questa frase, scritta proprio nel testo e rivolta da uno dei due protagonisti all’altro:
“Troviamo sempre qualcosa, vero Didi, per darci l’impressione di esistere?”
Godot è Dio? E’ il ‘senso della vita’ ? Rappresenta ciò che ci spinge a fare cose per ‘riempire di senso’ la nostra esistenza? L’autore non lo dice. Ognuno di noi credo troverà il ‘proprio’ Godot leggendo il libro. Buona lettura.