Biblioteca: Il Conte di Montecristo, Alexandre Dumas

Creato il 07 settembre 2013 da Candidonews @Candidonews

Il romanzo, scritto da Alexandre Dumas ed inizialmente pubblicato a puntate su una rivista della metà dell'Ottocento, è ambientato nella Francia della Restaurazione, dopo il periodo Napoleonico e racconta la storia di Edmond Dantes, un giovane marinaio di belle speranze, con una promozione lavorativa in arrivo e con un matrimonio da celebrare con l'amata Mercedes il quale vede in pochi istanti svanire tutti i suoi progetti futuri per via di una denuncia anonina che lo accusa di essere un bonapartista.

I delatori: Danglars, collega geloso e Fernand, rivale in amore. Accusato, con la complicità di Villefort, magistrato che lo 'incastra' per salvare il vero traditore, il proprio padre, il giovane viene deportato in un carcere, il Castello d'If, dove passerà ben 14 anni.

Durante la prigionìa Edmond conosce un suo compagno di sventura, l 'Abate Faria, il quale lo erudisce, ne fa un uomo dotto e gli rivela un importante segreto, nascosto nell'isola di Montecristo. Alla morte dell'abate, con uno stratagemma, Dantès riesce a fuggire dalla prigione per poi giungere all'isola di Montecristo e scoprire il mistero di cui aveva parlato Faria.

Da quel momento egli non è più Edmond Dantès ma il Conte di Montecristo ed inizia una nuova vita incentrata nella lenta ricerca della vendetta contro le persone che avevano contribuito a rovinare la sua giovinezza, facendogli perdere affetti e dignità.

" Io sono uno di quegli esseri eccezionali, sì, signore, e credo che fino a oggi nessun uomo si sia trovato in una condizione simile alla mia. [...] Il mio regno è grande come il mondo [...]: io sono cosmopolita. Nessun paese può dire di avermi visto nascere. Dio solo sa quale contrada mi vedrà morire. Adotto tutti i costumi, parlo tutte le lingue. [...] Dunque capirete che non essendo di nessun paese, non chiedendo protezione a nessun governo, non riconoscendo nessun uomo per mio fratello, non uno solo degli scrupoli che fermano i potenti, non uno solo degli ostacoli che paralizzano i deboli, può fermarmi o paralizzarmi. Ho soltanto due avversari, non dirò due vincitori perché riesco a sottometterli con un po' di tenacia: la distanza e il tempo. Il terzo, e il più terribile, è la mia condizione di uomo mortale. Soltanto questa può fermarmi nel cammino che percorro, e prima che abbia raggiunto il mio obiettivo; tutto il resto, l'ho calcolato. I cosiddetti capricci della fortuna, cioè la rovina, l'imprevisto, l'eventualità, li ho tutti previsti; e se qualcosa può colpirmi, niente può abbattermi. A meno che non muoia, sarò sempre ciò che sono "

Oltre alla vendetta, il tema principe del libro è la Provvidenza, il supremo giudice con il potere di assolvere e condannare gli esseri umani ed a cui Dantès si paragona più volte:

" E ora - disse l'uomo sconosciuto - addio bontà, umanità, riconoscenza... Addio a tutti i sentimenti che allargano il cuore!... Mi sono sostituito alla Provvidenza per ricompensare i buoni... che il Dio vendicatore mi ceda il suo posto per punire i malvagi! "

Il Conte di Montecristo riesce a vendicare i torti subìti anche se non tutto termina nel modo in cui aveva previsto ed egli stesso capisce che la sete di giustizia non è il solo faro su cui impostare la propria esistenza, scoprendo infine altri ben più nobili sentimenti.

Il romanzo, che fornisce un importante spaccato della Francia postnapoleonica, è altresì avvincente, sin dai primi capitoli. Grazie ad uno stile agile e incalzante, le piu di mille pagine scorrono velocemente in un fiorire di storie. Un viaggio entusiasmante tra Marsiglia, l'Isola di Montecristo, Roma e Parigi attraverso avvenimenti magistralmente concatenati tra di loro in modo da rendere gradevole ed interessante tutta l'opera, dall'inizio alla fine.


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