Come tutti sanno, Firenze la scorsa settimana ha ospitato i mondiali di ciclismo. Per volere del suo illuminato primo cittadino le strade della città sono state opportunamente asfaltate, transennate e trasformate in una perfetta pista ciclabile. Il tutto con il consenso brontolone dei fiorentini. Perchè è noto, il fiorentino inizialmente si lamenta, ma dopo non può fare a meno di godere a sentire osannare la propria città, che gloriosamente ha ospitato cotanta magnificenza di evento sportivo. Io questi mondiali di ciclismo ve li riassumo così, con le mie perplessità, provocazioni e ironiche considerazioni…;)
Il divertimento di guardare le gare. Domenica 22, all’alba. Strilli, urla, applausi. “Ma cosa c’avete da applaudire?!?”. Già, le prove dei mondiali. Issato proprio sotto alla finestra di camera mia un palchetto per l’osservazione della gara. Osservazione. Guardare ciclisti che passano e spariscono per non tornare mai più. Sono perplessa: ore di attesa per 2 secondi? Per urlare un “vai ehhh” e poi tornare a casa? Mi dite dov’è il divertimento, che al momento continua a sfuggirmi?!? Domenica 29, ore 13. Passano per l’ultima volta dal centro, seguiti dalla nuvola di Fantozzi e sommersi da un discreto acquazzone. Grande folla, grandi applausi. E poi la dispersione. E’ passata una settimana ma ancora non capisco di cosa sa guardare il ciclismo dal vivo. O_o Aspetto commenti e delucidazioni! Vi prego!
Le strade sono incredibilmente vuote. Poche macchine, pochi motorini, pochi bus. Un non-traffico impensato. Comincio a temere che Renzi sia in possesso di una bacchetta magica che ha fatto sparire i veicoli dei cittadini. O, più verosimilmente, ha fatto portare via le macchine utilizzando fasulli ed improvvisati divieti di sosta. In ogni caso, bravi tutti: se siete in grado di stare senza macchina, perchè non starci anche gli altri giorni dell’anno dando una mano all’ambiente e all’esaurimento-da-traffico-sui-viali? Io almeno sono stata coerente con il mio stile di vita: faccio la pallina, ho bisogno di un mezzo rapido per muovermi…anche con i mondiali di ciclismo!!!
A salire in sella con ironia ci hanno pensato gli inventori del gruppo “Vittime dei mondiali di ciclismo” che hanno seguito la gara a suon di toscanate&cazzate…sempre con un fondo di verità!!!
Sono uscite biciclette ovunque. Dalla zia al giovanotto, dal nonno al ragazzino, tutti hanno tirato magicamente fuori dal cappello una bici. Dai vecchi catorci a quelle super-tecnologiche a quelle iper-fashion, la sfilata è stata variegata. Tutti, ma proprio tutti, hanno cominciato ad andare in bicicletta. Al che la domanda arriva immediata: ma durante gli altri periodi, dove le tenevate? Siete diventati amanti delle due ruote tutti d’un botto? Buffissimi i ciclisti-fuffa, ovvero gli amatoriali che seguivano il percorso arrancando con convinzione e caschi aereo dinamici. Comparse bici anche nelle vetrine, nei ristoranti, negli alberghi, nelle decorazioni, insomma, dappertutto. Ora basta, però!!!
Ho fatto un incidente con un ciclista. Strane e divertenti coincidenze, quelle che mi hanno vista coinvolta in un piccolo schianto con un ragazzo armato di ciclo e lanciato a tutta velocità da un ponte mentre ignorava il rosso. Motorino provato, io anche, lui mortificato e di una correttezza che si è dimostrata quasi imbarazzante; per una volta mi ha fatto dare un pelo di fiducia in più al genere umano. Lui a parte, è stata comunque un’ occasione ottima per riflettere e far riflettere i Signori con le Due Ruote che le regole della strada valgono anche per loro. Odio quando imboccano controsensi lanciandosi a caso tra semafori e stop, quando passano sul marciapiede a tutta birra, quando stanno in mezzo di strada (sempre in senso opposto) e si lamentano se gli passi vicino…Se multano ME, devono multare anche TE, caro ciclo-teppista.
E poi la truffa dei media. Sono usciti grossi numeroni sui giornali di visite e presenze per questi mondiali. Leggende di alberghi pieni e ristoranti straripanti, di economia che ha girato e di benefici alle attività. Bugie. Anzi, disagi e perdite ci sono state per tutti quelli delle zone del circuito. E gli alberghi erano pieni sì: è noto che settembre è il mese del turismo-vip per eccellenza! Ma in effetti le strade erano piene di gente…;)