La notizia giunta oggi dell’esecuzione capitale in Bielorussia per ordine del presidente Lukashenko di uno dei due sospettati dell’attentato dello scorso anno nella metropolitana di Minsk conferma la natura autoritaria del governo bielorusso.
Nei giorni scorsi si erano infatti ripetuti gli appelli internazionali per chiedere che le condanne a morte spiccate nei confronti di due giovani bielorussi non fossero eseguite, vista l’assoluta assenza di un processo equo e giusto a loro carico e l’impossibilità di esercitare il diritto di difesa.
Il rifiuto di Lukashenko di concedere la grazia e le sue dichiarazioni spavalde nei confronti dell’Europa (accusata di concorso in terrorismo), sono un segno della volontà del presidente bielorusso di intimidire le forze di opposizione che sono state sbattute in galera o costrettte all’esilio.
Mi auguro che il nostro governo condanni questa decisione immediatamente e assuma in sede europea un atteggiamento fermo e a favore di sanzioni forti nei confronti degli esponenti di quel governo responsabili di una repressione crescente.