Mercoledì 10 aprile si inaugura la terza edizione di Biennale Democrazia, ciclo di incontri che si focalizza di volta in volta su argomenti differenti. Quest’anno il tema in questione è l’Utopico. Possibile?, una forma duale seguita da un punto di domanda, che sintetizza in breve l’interrogativo che il monde di oggi ci pone con insistenza: quanto è possibile fare per costruire un futuro nuovo, che poggi su basi solide e democratiche? E’ utopistico credere in un domani diverso dall’incertezza del presente?
Quando. Quest’anno la Biennale si tiene da mercoledì 10 aprile a domenica 14.
Dove. Il centro di Torino è l’area in cui si trovano tutte le locations. Il Teatro Carignano e il Teatro Regio sono riservati ai grandi incontri. Ma anche il Piccolo Regio, il Cinema Massimo, il Circolo dei Lettori, il Teatro Gobetti e la Cavallerizza Reale ospiteranno come le passate edizioni numerosi eventi. Una novità è il Campus Luigi Einaudi, inaugurato nel 2012, che porterà la voce della Biennale anche sul Lungo Dora.
Chi. Come ogni anno le lezioni verranno tenute da autorevoli personalità della cultura e del mondo scientifico. La lezione inaugurale, fissata per le 18 al Teatro Regio, vedrà protagonista Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati. Nei giorni a seguire si alterneranno sui palchi e nelle piazze persone di spicco come Gustavo Zagrebelsky, Presidente della Biennale, Romano Prodi, Carlo Petrini, Alessandro Baricco, Ezio Mauro, Mario Calabresi, Gianmaria Ajani, Stefano Rodotà, Margaret Mazzantini, Maurizio Pallante, Beppe Severgnini e tanti altri.
Legenda temi. Quattro le direzioni verso cui tenderanno le lezioni: Aprire orizzonti, Creare Mondi-Immaginare città, Praticare Democrazie e L’Africa Possibile. Quest’ultima sezione vede protagonista il continente simbolo del mondo di domani, verso cui sono rivolte riflessioni sulle tipologie di sviluppo possibili.
I biglietti per tutti gli eventi sono gratuiti, e verranno distribuiti a partire da un’ora prima dell’inizio. Ampissima la scelta, difficile resistere. Non resta che partecipare.
Articolo di Virginia Giustetto.