Ricevo e pubblico il comunicato stampa del Big Bang Menfi in merito alle ultime polemiche interne al Partito Democratico locale.
Ancora una volta si scappa dai contenuti, ancora una volta si guarda la punta del dito ma non la direzione ove esso indica.
Nel nostro comunicato di alcuni giorni fa abbiamo riportato un malumore interno che da tempo si era palesato in seno agli organi dirigenziali del circolo del Pd di Menfi.
Non si è mai parlato di poltrone ma forse è questo il tema che importa a chi rimane seduto su esse, non di certo a noi.
Noi siamo diversi, noi siamo per aprire, non a parole, dalle quali non ci lasciamo abbindolare, ma con i fatti, questi si che ci appartengono, per dare massima rappresentanza al partito.
Tutti cadono dalle nuvole per le dimissioni del segretario e corrono a precisare che non si vogliono dimettere, tutti fingono di non conoscere la realtà e si dimenticano degli impegni politici presi anche davanti a nutrite delegazioni.
Definiti quasi come sconosciuti e come sterili dal punto di vista propositivo, occorre precisare che con la nostra minoritaria presenza nel direttivo (4 su 25) e in segreteria (1 su 10), anche se in fase congressuale Matteo Renzi a Menfi ha ottenuto il 76,90 %, abbiamo proposto un piano comunicazione per il Pd locale che non è mai stato preso in considerazione, abbiamo dato un’importante apporto al progetto “Aut Aut”, abbiamo proposto delle modifiche ad un regolamento (quello dei chioschi), abbiamo partecipato ad ogni riunione, presenziando anche alle manifestazioni organizzate dal Pd provinciale, regionale e nazionale (l’ultima venerdi a Siculiana dove si parlava di un’importante tema come quello dell’immigrazione).
Contenuti, partecipazione, condivisione e voglia di esser informati tramite una continua richiesta di “carte” per poter dire la nostra all’interno del partito sulle decisioni da prendere in consiglio comunale.
Carte che son arrivate pochissime volte e in alcuni casi il giorno prima del consiglio.
Ma andiamo oltre. Anzi posiamo un velo pietoso sulle scelte prese in consiglio senza informare tutto il partito, sulle nomine e sui doppi incarichi; caliamo un velo nero sugli impegni presi subito dopo le elezioni che potevano premiarci con un scranno del consiglio comunale.
Impegni mai rispettati e poi però si parla di dialettica politica interna perché suona bene dirlo e di sospette “condizioni” che si attendono e che per ora non ci sono.
Stendiamo un velo pietoso in rispetto del Partito Democratico, ma noi andiamo oltre e vi parliamo dei fatti e dell’importante proposta (Regolamento istituzioni delle Unioni Civili) che abbiamo presentato e che sta avendo un importante riscontro nella popolazione e negli operatori politici.
Un tema difficile che incontra anche oppositori, una proposta che però suscita interesse e sveglia un contesto sociale che deve essere spinto alla riflessione.
Ribadiamo l’importanza di dinamismo e apertura che occorre al Partito Democratico di Menfi, ribadiamo la necessità di una comunicazione interna ed esterna più incisiva.
Il nostro posto è nel Partito Democratico per cultura politica e sociale e non cerchiamo nessun mezzo di trasporto, il nostro essere nuovi della politica non è un merito ma neanche un demerito come qualcuno pensa.
Riteniamo che ciò che conta è l’esser propositivi e noi ci stiamo sforzando per esserlo, cercando di dare risposte alla comunità perchè per dare risposte ci sono sempre “le condizioni”.