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Big match: davide vs golia

Creato il 09 giugno 2015 da Thefreak @TheFreak_ITA

I Filistei radunarono l’esercito per la guerra e si ammassarono su una collina sopra Marina di Giudea.
Anche il re Saul e i suoi Israeliti si radunarono e si accamparono su un’altura che sovrastava l’outlet di Tel-Aviv, pronti a dar battaglia ai Filistei.

Insomma: i Filistei stavano su un monte da una parte e gli Israeliti su un altro monte dall’altra parte.
In mezzo a loro c’era una valle e nella valle c’erano i giornalisti, gli inviati di Mentana, la Croce rossa, gli osservatori Onu coi pop-corn, Medici senza frontiere, Giochi senza frontiere, i venditori di taralli, i venditori di caffè, di donne, di bambini e tutte le altre amenità che prevede l’allegro mercato in tempo di guerra.

Dall’accampamento dei Filistei uscì un campione chiamato Golia, per la fiatella portatrice di sventure, ed era alto sei cubiti e un palmo.
Ora io non l’ho mai capito a quanto equivalga un cubito, ma se leggete la Bibbia nelle note a piè pagina c’è scritto che era alto due volte Ibrahimovic!
Aveva in testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre e la sua armatura scintillava sotto i flash degli smartphone.

Egli si fermò davanti alle schiere d’Israele e gridò loro:

“Perché siete usciti dalle vostre case e vi siete schierati a battaglia?
Scegliete un uomo tra voi che scenda contro di me. Se sarà capace di combattere con me e mi abbatterà, noi saremo vostri schiavi e vi pagheremo pizza e cinema tutti i mercoledì sera.
Se invece io lo abbatterò, sarete voi nostri schiavi e vi costringeremo a guardare Domenica In fino alla fine dei tempi! …O fino a quando vi sanguineranno gli occhi!”

Saul e tutto Israele udirono le parole del Filisteo, ne rimasero colpiti ed ebbero grande paura. Soprattutto per quella cosa di Domenica In.

Proprio in quel momento arrivava sul campo di battaglia un giovane chiamato Davide. Egli stava portando vettovagliamenti per i suoi tre fratelli maggiori schierati in battaglia e per i loro compagni.

Filistei e Israeliti si disposero in ordine, schiera contro schiera (che bello quando la gente si scanna con ordine rispettando le regole).
Ma ecco che Golia avanzava più di tutti e ripeteva la sua sfida. Innanzi a lui tutti gli Israeliti scappavano, o si convertivano a religioni più comode come il Cristianesimo che non comporta grossi obblighi: puoi mangiare tutto il maiale che vuoi e se ti ubriachi hai sempre la scusante che Gesù durante un wedding party ha trasformato sei anfore d’acqua in vino.

Ora un Israelita disse:

“Vedete quest’uomo che avanza? Viene a sfidare Israele. Chiunque lo abbatterà, il re lo colmerà di ricchezze, gli darà in moglie sua figlia ed esenterà la sua casa dall’IMU, dalla Tasi e da qualsiasi altro gravame. Renderà i suoi terreni agricoli suolo edificabile, gli concederà il condono fiscale, una mountain bike con cambio shimano e anche l’abbonamento a Mediaset Premium con tutta la Champions League in esclusiva per tre anni!!!
‘Ccezzionale amici!!!
Offerta valida fino allo sterminio degli Israeliti.”

Sentita la fantastica promozione, Davide corse nella tenda di re Saul

“Oi re! Grandissimo!! Che piacere conoscerla! L’ho vista un sacco di volte sul Tg5 e anche su Rai1 per il discorso di fine anno…
Senta, stia tranzollissimo per il cavernicolo là fuori, me lo cucino io!”

Saul, sorpreso dall’improvviso ingresso del giovane, nascose tra i cuscini di seta la bottiglia di Tequila alla quale si attaccava nei momenti difficili e rispose:

“Tu non puoi andare a combattere contro quel Filisteo, sei solo un ragazzo, mentre lui è affiliato alla N’drangheta dall’età di otto anni..”

Ma Davide disse a Saul:

“Io pascolo il gregge di mio padre e spesso capita che arrivi un orso o un leone a portar via una pecora. Allora io lo inseguo, lo abbatto, gli strappo la pelle e ne faccio pellicce e cappellini. A breve aprirò una maison d’alta moda.”

“Non lo so Davide… Sei minorenne, se ti mando in guerra il Moige mi romperà le palle per i prossimi duemila anni…”

“Una volta sono venuti Heidi e Peter a prendermi per il culo perché loro sono svizzeri e io invece sono uno sporco terrone. Ora fanno le gare in carrozzella con Clara.
Il Moige non ha avuto nulla da eccepire, l’ha trovato paritario.”

“Uhm… Va bene figliolo và, ma prendi con te Excalibur!!”

“Mmmh… Credo che abbia sbagliato copione… Si sente bene? …C’è puzza di tequila qui dentro…”

“Vabbuò vattene mò…. A’ Maronn’ t’accompagn’..”

Davide scese al fiume, scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nella sua sacca da pastore, infilò la fionda nella cintura e tornò sul campo di battaglia.

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Il Filisteo avanzava passo dopo passo avvicinandosi a Davide.
Golia scrutò Davide e ne ebbe disprezzo perché era biondo, di bell’aspetto e somigliava vagamente a Justin Bieber, quindi lo maledisse nel nome dei suoi dèi calabresi pagani e impronunciabili e iniziò a correre verso il ragazzo a spada levata.

Davide prese la mira, ma lo mancò! Lanciò di nuovo e di nuovo sbagliò. E poi ancora e ancora e ancora… In fine si accorse di aver finito i sassi, e di avere anche una mira di merda!
Ma quando il gigante fu quasi su di lui, improvvisamente scivolò, perché, come di certo avrete appreso al cinema, nell’antichità le guerre si combattevano calzando infradito, e le infradito non sono le calzature migliori per correre sul terreno arido e sassoso.

Golia finì lungo per terra con gran fragore e alzando molta polvere, Davide ringraziò in due secondi netti tutto il calendario dei santi, compresi i beati più recenti, balzò su Golia, raccolse da terra la sua spada e gli tagliò la testa.
O almeno ci provò.
Perché Golia, come tutti i calabresi, aveva la carne stopposa, e ci vollero 3 o 4 fendenti ben piazzati per tagliare del tutto quel collo nodoso. Era come vedere un macellaio su un pezzo d’osso di chianina che non vuole venir via.

Quando il ragazzo completò quello schifo, alzò la testa del Filisteo al cielo, tipo vittoria in Champions League, solo che questa grondava ancora sangue e Davide si sporcò di rosso i bei capelli biondi.

Circa duemila anni dopo, leggendo questo passo della Bibbia, un giovane seminarista giapponese di nome Mirko decise di dare una svolta rock al suo look e alla sua vita.

Di Marco Improta.

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