
La Biid è una bizzarra patologia psichiatrica che si presenta durante le prime fasi dello sviluppo celebrale del feto.
Una persona affetta da biid è una persona apparentemente normale in tutto e per tutto.
Peccato però che provi l’irrefrenabile impulso di eliminare una parte del suo corpo che non riconosce.
Normalmente, si tratta di un arto che funziona benissimo ma che il soggetto affetto da questa patologia non riconosce come suo.
L’arto in questione gli da profondamente fastidio ed il soggetto cerca disperatamente un medico che sia disposto ad amputargli l’arto.
Pur di farselo amputare, spesso se lo danneggia o compie atti profondamente autolesionisti.
Chi è affetto da biid prova una profonda invidia per chi non possiede l’arto che a lui da tanto fastidio e cerca in tutti modi di ricreare situazioni in cui l’arto non ci sia (legarsi la gamba in questione ecc).
Queste persone sanno precisamente il punto in cui dovrebbe avvenire l’amputazione e sono felici solo dopo che questa è avvenuta.
Questa patologia presenta indubbiamente alcune affinità con la transessualità.
Infatti, in entrambi i casi, il soggetto non si sente a suo agio e non riconosce una parte del proprio corpo (di cui vorrebbe disfarsi).
Al momento, le cause della biid sono sconosciute.
Tuttavia, alcuni studi scientifici rivelano una diversa proporzione dell’attività celebrale nella corteccia frontale e parietale.
Purtroppo, la sensazione di rigetto verso l’arto in questione non si riduce neppure mediante l’uso di psicofarmaci.
Anche se disponiamo della tecnologia necessaria per scoprire cosa sia andato storto durante lo sviluppo della rappresentazione del corpo nella corteccia celebrale, i medici sono restii nello studiare più affondo questa malattia, che molti liquidano come uno stato di pazzia.
Ecco un esempio lampante di un soggetto affetto da biid






