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Bike Polo: al parco Dora lo sport easy e friendly

Creato il 17 febbraio 2015 da Sportduepuntozero
Torino Bike Polo

foto Andrea Provenzano

Easy e friendly. Bastano questi due aggettivi per descrivere l’ambiente del bike polo, lo sport che a Torino trova dimora ai giardini del Parco Dora. Qui esiste l’unico campo “vero” della città, di dimensioni regolamentari e dotato di sponde, sede degli allenamenti della prima società torinese: il Torino Bike Polo. Sono una ventina i ragazzi appassionati di questa disciplina emergente, che tre sere a settimana (con la luce del sole o artificiale, anche d’inverno) si trovano sotto il vecchio capannone industriale per allenarsi e giocare. Nello scorso fine settimana hanno organizzato il St. Valentine’s Day Massacre Tournament, evento internazionale che ha coinvolto atleti francesi, ungheresi, austriaci e spagnoli. “Un meeting di alto livello” afferma Paola “Paoletta” Guelfi, presidente del Torino Bike Polo, “con il sabato dedicato ai gironi swiss round, domenica alla double elimination”. Curiosa la scelta del nome, per la data e per la fisicità del gioco.

Competizione e aggressività quindi, ma “l’atmosfera è assolutamente amichevole e si gioca per divertirsi e stare insieme” assicura Alice Catto, una delle poche ragazze partecipanti (con la formazione Threesome), “in campo c’è contatto ma fuori si va tutti d’accordo”. Alice è modesta e non lo dice ma chi gioca con lei non ha dubbi sul fatto che sia la migliore giocatrice di bike polo in Italia. “La prima volta stetti a guardare” ricorda, “la seconda ho provato, anche se mi sentivo un po’ a disagio per il divario fisico nei confronti degli altri ragazzi. I quali però mi hanno subito integrata nel gruppo, insegnandomi tattica e fondamentali”.

Non sono poche le regole del bike polo, anche se per apprezzarlo, almeno da spettatore, ne bastano soltanto alcune. “Innanzi tutto si gioca 3 contro 3 e non si devono mai appoggiare i piedi per terra, pena uscire temporaneamente dall’azione e potervi rientrare solo dopo aver toccato una sagoma disegnata a centrocampo sulla sponda” spiega Riccardo Sofia, “sono consentiti i contatti spalla-spalla, bici-bici e mazza-mazza, a patto che non siamo troppo forti, il che rimane a discrezione dell’arbitro. In Italia non esiste ancora una federazione, anche se c’è un regolamento ufficiale; l’organizzazione e l’arbitraggio dei tornei parte da noi che lo giochiamo”.

Il bike polo si sta diffondendo in tutto il mondo e tra non molto negli Stati Uniti si terrà il primo torneo professionistico. “In Italia siamo più indietro ma comunque in crescita” ci racconta Riccardo, “qui abbiamo questo spazio e grazie al comitato parco Dora e al Comune siamo riusciti a piazzare un campo stabile. Quando ho cominciato io, cinque anni fa, ci allenavamo al Valentino in un campo senza sponde e utilizzando biciclette normali. Non sapevamo neppure come preparare le mazze. Tutto è stato una scoperta e da allora ci siamo evoluti parecchio”.

Come materiali e come conoscenza del gioco. Le biciclette sono più compatte e hanno coperture sulle ruote. A Torino il miglior costruttore, o artigiano se preferite, si chiama Luca. Con Riccardo e un altro ragazzo ha composto una delle 16 squadre del St. Valentine’s Day Massacre Tournament, i Groucho Sisters giunti al quarto posto. Tornei di bike polo ce ne sono molti, a livello italiano e internazionale, per squadre maschili, femminili e miste. Si tengono periodicamente anche Campionati Europei, cui partecipano le squadre che superano una selezione nazionale, e Mondiali, cui accedono le migliori del continente.

Alice è stata recentemente a Ginevra per l’Hell’s Bells. Non ha fatto fatica a trovare una sistemazione perché è stata ospitata dalle stesse ragazze che ha poi affrontato in campo. “Potremmo dire che il bike polo è una comunità a livello mondiale” conclude Riccardo Sofia, “quando sono stato a Sydney ho dormito a casa dei giocatori australiani. Un’altra volta, invece, per strada a Londra, un ragazzo inglese stava parlando al telefono e notando la mia maglietta con la scritta bike polo ha interrotto la conversazione per fare due chiacchiere”.

Nel week end i ragazzi torinesi hanno dimostrato la stessa amicizia con i giocatori stranieri del torneo. Che alla fine ha visto la vittoria della squadra Trolololo, seguita da Temoilesnichons e Peanuts. Tra qualche tempo forse nessuno saprà più il podio; tutti però ricorderanno l’atmosfera di divertimento di un fine settimana decisamente easy e friendly.


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