Bilanci 2010 – Il paraciclismo fa felici due Federazioni

C’è più di un motivo per il quale Luca Pancalli, presidentissimo del Comitato Italiano Paralimpico, è sempre felice di partecipare alle manifestazioni legate al ciclismo, ultima delle quale il Giro d’Onore. Un po’ per l’amicizia e la stima che lo legano con il presidente della FCI Renato Di Rocco (anche se i due li ritengo più rivali, in qualità di autorevoli candidati a prendere il posto di Petrucci,  che alleati), ma anche è soprattutto perché gli atleti di paraciclismo sono sicuramente i migliori testimonial dello sport paralimpico italiano nel mondo. Alcuni di questi  sono personaggi (Zanardi e Macchi per citarne due) che con facilità accendono la fantasia del grande pubblico. Inoltre il settore si distingue per il numero di successi e medaglie che porta in dote al movimento paralimpico. Prova ne è la tabella che vedete qui di seguito, realizzata dall’ufficio stampa del Comitato Paralimpico per il tradizionale bilancio di fine stagione. Su 33 medaglie conquistate da atleti paralimpici in occasione dei diversi mondiali, ben 14 provengono dal ciclismo. Si tratta di quasi il 50%. Se guardiamo solo le medaglie d’oro, poi, il contribuito è addirittura schiacciante: su 7 titoli mondiali 5 sono merito della FCI.

I successi dello sport paralimpico italiano

Merito del vulcanico Mario Valentini, già tecnico della nazionale pista di ciclismo negli anni ‘80 e attualmente responsabile della sezione paraciclismo. Secondo me merito anche di una convinzione, non so quanto corretta ma certamente radicata, per la quale il ciclismo (come il nuoto) è uno di quegli sport adatti per chi ha subito traumi. Non è un caso, infatti, che il secondo sport più prolifico per l’attività paralimpica è proprio quella del nuoto.

Ma lo scambio di favori è biunivoco. Anche la Federazione Ciclistica Italiana ha avuto tanto da guadagnare dall’attività di paraciclismo. Quest’anno sono state 45 le medaglie complessive vinte dal ciclismo in manifestazioni internazionali (mondiali o europei). Di queste 14 provengono da atleti disabili. Circa un terzo del bottino complessivo, che in % aumentano ancora se prendiamo in considerazione solo i mondiali.
AU