Il 2014 è appena iniziato e, quindi, dovrebbe essere giunto il tempo dei bilanci. Anzi mi sa che sono pure un po’ in ritardo. Di solito i ragionamenti di questo tipo si fanno alla fine dell’anno. Ma vabbè, chissenefrega. Che non mi piacciono quelle cose là dovreste saperlo bene. Non ci resta che fare un sunto di quanto ci ha lasciato l’anno appena passato. Musicalmente parlando, si intende. La prima cosa, chiara per tutti, è che nel 2013 sono schiattati un sacco di cantanti. A partire dal sommo Lou. C’è stato poi J.J. Cale. E, guardando nel piccolo del nostro panorama nazionale, ci hanno lasciato il Califfo, Little Tony, Angelo Ravasini, meno famoso degli altri, seppure cantante di uno dei più importanti gruppi beat italiani, Jimmy Fontana e il grande Jannacci. Poi ci sono le nuove generazioni. Che minchia ci ha portato il 2013, che proprio è stato impossibile ignorare? So benissimo che è un fenomeno iniziato già qualche anno fa, però questa è una visione assolutamente personale. Quindi sticazzi. Per me quest’anno ha coinciso con un’invasione di notizie su Miley Cyrus. Posso dire, quindi, che anche il 2013 mi ha dato la sua dose di ex disney, un po’ troiette e un po’ cantanti. Che non se ne parlasse con tale frequenza, magari ci romperebbero anche meno. Nel 2013, inoltre, anche dal punto di vista biologico tutto è andato avanti come al solito. La pubertà è una cosa che passa, grazie al santissimo. Perché altrimenti tipi come King Krule col cazzo che li avremo avuti.
Questo ragazzino nasconde due palle grandi quanto una casa. È piuttosto evidente. Ma, a proposito di nuove generazioni, la cosa che più mi ha colpito quest’anno è stata la baby-metallara americana. Un esordio metal piuttosto pesante. Vi ricorda qualcuno?
L'articolo Bilanci di fine anno: la nuova era metal è ovviamente opera di Frankezze.