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Bilancio comunale in attivo di 3,8 milioni

Creato il 12 aprile 2011 da Lapulceonline

palazzo rosso, comune di alessandriaAvanzo di quasi quattro milioni di euro per il bilancio del comune di Alessandria. Il consuntivo 2010 chiude dunque con 3,8 milioni dopo aver alzato le tariffe dei servizi, come rivela il Sole 24 Ore. L’amministrazione Fabbio canta vittoria per aver risanato il “buco” della precedente amministrazione, sempre stando ai dati comunali che sicuramente creeranno polemiche per le accuse ai predecessori. Capitolo “derivati”: “La gestione di questi contratti negli anni 2008 e seguenti ha comportato oneri finanziari a carico del Comune per circa 450mila euro all’anno”, hanno calcolato da Palazzo Rosso. Così la giunta Fabbio intende cancellare questo contratto di assicurazione finanziaria pagando un milione e 600mila euro, visto che i tassi di interesse hanno ripreso a salire a seguito delle decisioni della Banca centrale europea, “decisioni che rappresentano vere e proprie mine vaganti per i bilanci degli enti pubblici”.
I debiti con i fornitori – aziende e professionisti alessandrini, perlopiù – si pareggiano con i crediti che il Comune vanta nei confronti di altri enti (regione, provincia, stato).

La replica del Partito Democratico non si è fatta attendere. Per bocca del segretario cittadino Lodovico Como: “Tali affermazioni non sono al momento verificabili in modo congruo. Appare poi legittimo interrogarsi su come sia stato possibile in pochi mesi, a fronte del riequilibrio e dell’assestamento al bilancio su cui abbiamo espresso i nostri dubbi sul rispetto del patto di stabilità e sulla mancata iscrizione a bilancio di alcune spese (settembre e novembre 2010), raggiungere il risultato che viene annunciato”.
Como fa riferimento anche ai debiti accumulati, soprattutto nei confronti del CISSACA il cui piano di rientro di 600 mila euro si sarebbe interrotto dopo poche rate, il il piano di rientro di 220.000 euro per 30 mensilità nei confronti di una società finanziaria cui ATM ha ceduto parte dei crediti che vanta con il suo principale azionista
(Delibera di Giunta n. 57/1440M-175 del 29 marzo 2011).

658.000 euro i crediti persi nei confronti dell’ARISTOR, scrive Como, “a causa dalle pessima gestione dell’ultimo consiglio di amministrazione nominato dal centrodestra”.

Tali affermazioni non sono al momento verificabili in modo congruo da parte della
rappresentanze consiliari, dato che solo oggi è stata resa disponibile la documentazione:
in un certo senso, quindi, l’amministrazione comunale può affermare tutto e il contrario
di tutto, dal momento che l’organo istituzionale che dovrà discutere e approvare il
conto consuntivo 2010 è appena stato messo in condizione di giudicare nel merito il
provvedimento.
CIò premesso saltano agli occhi alcune contraddizioni tra le affermazioni di ieri e la
realtà di questi ultimi anni.
Appare legittimo interrogarsi su come sia stato possibile in pochi mesi, a fronte del
riequilibrio e dell’assestamento al bilancio su cui abbiamo espresso i nostri dubbi sul
rispetto del patto di stabilità e sulla mancata iscrizione a bilancio di alcune spese
(settembre e novembre 2010), raggiungere il risultato che viene annunciato.
Molteplici, poi, sono i creditori che bussano alle porte dell’amministrazione Fabbio, e gli
stessi organi di stampa non hanno mancato di segnalarlo ripetutamente nei mesi
precedenti. Ci auguriamo che chi dichiara di vantare crediti per qualche milione di euro
e asserisce la chiusura positiva dei bilanci di alcune società municipalizzate non si
dimentichi i lavoratori di CISSACA, ATM e ASPAL che hanno più volte manifestato le loro
preoccupazioni per la continuità dei servizi e per la stabilità della propria occupazione
in questi mesi.
Ci auguriamo anche che l’amministrazione non dimentichi nel prossimo bilancio
preventivo il piano di rientro da 600.000 euro mensili nei confronti del CISSACA
(considerato che il primo piano di rientro si è interrotto dopo poche rate), piuttosto che
il piano di rientro di 220.000 euro per 30 mensilità nei confronti di una società
finanziaria cui ATM ha ceduto parte dei crediti che vanta con il suo principale azionista
(Delibera di Giunta n. 57/1440M-175 del 29 marzo 2011) o i 658.000 euro di crediti persi
nei confronti dell’ARISTOR a causa dalle pessima gestione dell’ultimo consiglio di
amministrazione nominato dal centrodestra (il che dimezza di fatto le entrate derivanti
dalla privatizzazione, Delibera di Giunta n. 58/1440M-176).
Ce lo auguriamo, in attesa di approfondire in commissione e in aula se tali
contraddizioni sono state realmente sanate.

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