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Bindalf la grigia

Creato il 19 luglio 2012 da Tnepd

Bindalf la grigia

Bindalf la grigia E basta. Cos’è questa storia che non si può nominare Rosy Bindi invano? Che non si può dire nulla di una che ha una concezione autoritaria, per essere gentili, della gestione di un partito che, tra l’altro, non è neanche il suo ma che lei okkupa militarmente imponendogli la sua visione distorta della Costituzione e dei diritti civili?  Tocca ripeterlo altrimenti il bindipensiero rischia di passare per verità rivelata. La Costituzione, zio bonino, parla di coniugi, non di uomo e donna+sette bimbi+cane+gatto+foto di padrepio sopra il letto e non lo fo per piacer mio ma ecc.  Bindalf la Grigia invece sostiene che la Costituzione non permetterebbe le unioni matrimoniali tra persone dello stesso sesso e si incazza pure, diventando del color aragosta della giacca, se le fanno notare che non è così. Si incazza e minaccia, la prof di religione. Vi rimando tutti a settembre e niente dessert a cena quest’estate in colonia ma tutti a pregare in ginocchio sui ceci. Finché c’è lei non ci saranno le unioni civili. Ma guarda un po’. Almeno possiamo continuare a masturbarci? Ecco, il problema non è che Rosy Bindi sia più bella che democratica, più bella che intelligente, nel senso di intelligenza con il Vaticano. Che da brava politica italiana non abbia  alcun rispetto dei suoi concittadini, nemmeno dei suoi elettori, quelle tante persone LGBT che ingenuamente votano PD credendo che D significhi democratico e non democristiano. Che sia una che vorrebbe imporci la sua esegesi personale da preta della Costituzione e che, peggior cosa fra tutte, sia presidente del principale partito bestemmia di finta sinistra in questo paese psicotico. Una democristiana messa come zeppa ad impedire qualunque deriva laica di questa colonia fascista dello stato vaticano.

Il problema non è tutto ciò. E’ che noi ci sforziamo a vederla meravigliosa, ma lei fa di tutto per ricordarci,  fisique du role compreso, fino a sfiorare la caricatura, la suora stronza della nostra infanzia.


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