Intervista: Alessandra Caramia
Sostenibilità dei biocarburanti sia liquidi che gassosi e dei bio-liquidi.
Bio-liquidi usati nella fase di co-generazione.
Bisogna garantire che l’operatore economico possa dimostrare che il prodotto sia ecosostenibile e che rispetti i requisiti previsti dalla direttiva “red” che vengono poi applicati grazie a schemi volontari e allo schema nazionale italiano.
Vengono considerati i vari operatori di filiera, dal produttore di biomasse ai vari trasformatori di materie intermedie, ai trader e al soggetto che immette in consumo quello che è il biocarburante liquido.
Si cerca di verificare con evidenze oggettive la tracciabilità e la gestione tramite un bilancio di massa.
Un prodotto per essere sostenibile deve sia rispettare i criteri di sostenibilità previsti dalla direttiva “red” sia essere rintracciabile: tutta la filiera deve evidenziare il passaggio dalla materia prima da un anello all’altro, deve evidenziare che i criteri siano rispettati dai vari operatori: dall’inizio della filiera all’immissione in consumo fino ad arrivare all’utilizzatore. Il bilancio della partita di massa dev’essere rispettato.
Vengono verificate quali sono le materie prime in entrata in un’azienda, le caratteristiche delle materie, come vengono gestite e cosa viene venduto all’operatore successivo.
L’obbligo dell’operatore economico è di vendere le partite con dei certificati di sostenibilità a seguito della validazione da parte di un ente terzo. Alla fine della filiera viene così dimostrata la sostenibilità del prodotto, così si ha diritto a degli incentivi.