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Bipolarismo del consenso e rischi per la democrazia

Creato il 30 novembre 2010 da Laperonza

Berlusconi-mitra.jpgL’Italia è divisa in due. Forse anche in più parti, ma fondamentalmente possiamo catalogare gli Italiani in pro e anti Berlusconi. E’ il frutto di diciassette anni di politica dissennata da parte del cosiddetto “partito dell’amore” volta a far leva sulla contrapposizione più che sulla proposizione. In quasi un ventennio di “con me o contro di me” si è generato questo dualismo popolare, questo bipolarismo del consenso che porta al litigio se non alla rissa ogni qualvolta si discuta di politica tra sostenitori dei due schieramenti di massima.

   Eppure sarebbe segno di grande civiltà poter discutere di politica civilmente, proporre ognuno la propria idea anche con fermezza ma con spirito costruttivo. E’ quando senti il Presidente del Consiglio dire frasi come: “Gli studenti veri sono a casa a studiare. In piazza ci sono quelli dei centri sociali fuori corso'' che capisci che non c’è possibilità di dialogare con chi ha un’impostazione mentale di questo tipo. Ci governa una persona che potrebbe proporre le sue idee al bar davanti ad un grappino, non davanti al Parlamento della Nazione.

   E nel frattempo l’odio sociale cresce. Crescono le tensioni. La situazione non è mai stata così tesa fin dalla fine degli anni di piombo. Il rischio di una recrudescenza di quanto accadde in quel periodo sembra evidente, e se fosse le responsabilità sarebbero chiare. La speranza è che la fine di questo pseudo-regime sia giunta come tanti segnali lascerebbero credere. Il problema sarà, nel caso si potesse finalmente cambiare pagine, ripulire la società italiana di tanta bile accumulata. Non sarà facile.

Luca Craia


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