Potessi, farei subito la valigia per andare a fare picchetto con loro. Perchè quando ci sono di mezzo le madeleines, io vado in tilt e non capisco più niente.
Ma andiamo con ordine.
Siamo nel 1850: a Caen, cittadina del Calvados nella Bassa Normandia, che solo a pensarci vengono in mente i romanzi di Simenon con Maigret che tra una pipa e l’altra degusta bicchieri di ambrato Calvados, apre i battenti la Biscuiterie Jeannette.
Specializzata nella produzione di prodotti dolciari, tra cui le famose Madeleine tanto care a Proust (e a me), la fabbrica cresce, continua a sfornare Madeleines anche sotto le bombe del 1944, espande la produzione arrivando a esportare, nel 2000, fino in Cina e Giappone e transita felicemente fino ai giorni. Quando la crisi economica le dà il colpo di grazia.
La Biscuiterie Jeannette dichiara fallimento lo scorso 18 dicembre, ma i lavoratori non lo accettano. Nonostante il licenziamento, in 37 occupano la fabbrica e si mettono al lavoro, rilanciando la produzione, per sensibilizzare l’opinione pubblica e le realtà locali nell’attesa che un finanziatore di faccia avanti a prendere le redini della più antica biscotteria di Francia.
Auguro loro un grandissimo in bocca al lupo (questo è il sito della Biscuiterie Jeannette, se volete potete lasciare un messaggio di solidarietà sulla loro pagina facebook), e non potendo andare a Caen a comprare i loro prodotti, oggi per solidarietà mi metto a sfornare madeleine con la ricetta francese.
Autore: Oriana Davini
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