Anche i potenti dovevano rivolgersi a Luigi Bisgnani se volevano ottenere appalti e contratti con gli enti pubblici. Le intercettazioni e le testimonianze raccolte svelano come fosse lui il punto di riferimento per l’Eni, le Poste , l’Enel e soprattutto la Rai. Ma delineano il suo ruolo anche per gli equilibri di Confindustria.
Una girandola d’affari che coinvolge anche l’editoria. L’accusa evidenzia come i mass media rappresentino uno dei punti di rilievo che caratterizzano l’attività del sodalizio. Se per le notizie scandalistiche viene utilizzato Dagospia dal gruppo Papa-Bisignani, i rapporti con la Rai costituiscono un momento rilevante nella strategia mediatica. Bisignani non nega i rapporti , anzi è lui stesso a confermare di aver favorito il contatto tra Eni e Dagospia , cioè “sono stato io a suggerire all’Eni di fare pubblicità su Dagospia” con un accordo da 100 milioni.
Bisignani racconta anche altri rapporti “ Feci stringere rapporti tra la famiglia Angelucci e la Santanchè. Loro avevano difficoltà a raccogliere pubblicità per il giornale “Libero” di cui erano editori e nel periodo iniziale la Santanchè operò come freelance portando molti clienti a “Libero” soprattutto nel settore della moda e in seguito istituzionalizzò questo rapporto con un’iniziativa che gli consigliai e cioè la costituzione di una vere e propria concessionaria di pubblicità , la “Visibilia”. In seguito rapporti tra Angelucci e la Santanchè si sono incrinati in particolare perché Visibilia ha cominciato a raccogliere pubblicità con “Il Giornale” in concomitanza con il passaggio di Feltri dalla direzione di Libero a quella dl Giornale. Io mi schierai con Angelucci … Preciso che ho messo in contatto la Santanchè con i responsabili operativi dei principali enti economici pubblici italiani. In particolare l’ho presentata a Lucchini dell’Eni , a Comin dell’Enel e alla dottoressa Giorgetti di Poste Italiane. Per quanto mi risulta , sia Eni che Enel che Poste hanno dato pubblicità a Visibilia”
Ma sono tanti i nomi che si rivolgevano a Bisgnani. Tra questi Arpisella , ex portavoce del Presidente di Confindustria Emma Marcegaglia , per un conflitto interno in Confindustria e Bisignani ne parlò con Scaroni. Anche Luca Cordero di Montezemolo si rivolse all’uomo “Gli chiesi di chiedere a Lucchini quali fossero le posizioni dell’Eni in ordine di rinnovo delle cariche della Confindustria di Napoli. Ho chiamato Bisignani perché era interessato il mio amico Punzo…” Oltre a telefonate a Masi per la sua ex moglie Fenech e le sue fiction, c’è un intercettazione di Montezemolo che si parla del figlio di Bisignani “L’anno scorso dal momento che ci serviva un ragazzo giovane che trattasse con gli sponsor dissi a Domenicali di incontrare il figlio di Bisignani , che lavorava in Renault e di testarlo. Il ragazzo poi è stato assunto e mi dicono che sia in gamba”.
L’ex Direttore generale della Rai spiega ai magistrati che era forte il potere di incidenza e condizionamento esercitato da Bisignani. Nelle telefonate tra i due si concordano le mosse sui programmi e conduttori. Su Gianni Minoli dice Masi “Mi era stato segnalato anche da Gianni Letta ; in particolare con Bisignani si parlava della nomina di Minoli come responsabile delle attività della Rai per la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Minoli mi veniva segnalato quotidianamente anche da Amato che è il presidente del comitato dei garanti dei 150 anni dell’Unità d’Italia. In una telefonata si disse di fregare Ruffini , che non voleva ospitare Minoli in seconda serata di Rai 3. Alla fine ha avuto ragione Ruffini e continua ad andare in seconda serata su Rai 3 “Parla con me” della Dandini”.
Si parla anche della conduttrice Monica Setta “….Bisignani per la verità insieme a tanti altri mi ha chiesto la cortesia di far lavorare Monica Setta , ma io non l’ho rinnovata perché fa una televisione che non mi piace. Per la Setta mi hanno chiamato sponenti di tutto l’arco costituzionale”. Inoltre “Anche per Anna La Rosa mi ha telefonato tutto l’arco politico istituzionale , ritengo compreso Bisignani , sponsorizzando La Rosa ai servizi parlamentari ;anche per La Rosa come per la Setta io ero contrario”. E infine “Mi sono fatto scrivere la lettera di licenziamento di Santoro da Bisgnani … Per dirla ancora più chiaramente io ho utilizzato e utilizzo Bisignani per avere un idea delle reali opinioni di Letta con il quale io ho un rapporto formale e che invece Bisignani conosce bene. Non escludo di aver chiesto a Bisignani di sondare l’opinione di Letta in ordine al licenziamento di Santoro , il governo non mi ha dato alcun segnale , ho ragionato, in questo caso come sempre , con la mia testa, perché Santoro aveva offeso me e non il governo. Io ritenevo di doverlo licenziare”