Siete pronti per le vacanze? Siete già partiti! Molto bene. Prendetevi una pausa e leggetevi questo lungo ma ricco e molto interessante articolo sull’uso dei Social Media mentre siamo in vacanza.
Prima dell’era dei Social Media, degli smartphone e dei tablet, andare in vacanza significava prendersi una pausa praticamente da qualsiasi cosa. Nessuna notizia (a parte il giornale rigorosamente letto sotto l’ombrellone), nessuna e-mail e soprattutto nessun aggiornamento dai propri amici. Se proprio volevi far sapere ad amici e parenti come stava andando la tua vacanza dovevi inviare loro una cartolina che molto probabilmente arrivava dopo di te!
Oggi invece è possibile essere costantemente informati in tempo reale su quello che stanno facendo i nostri famigliari e amici. Che siamo in vacanza o a casa non fa alcuna differenza. Siamo sempre connessi con tutti i nostri contatti.
Ma allora per prenderci una bella pausa dalla vita quotidiana e andare “veramente in vacanza” dovremmo anche astenerci dall’utilizzare i Social Media? L’essere costantemente connessi è un effetto collaterale inevitabile della vita moderna iperattiva? O è una cosa positiva? E quali possono essere gli effetti negativi di uno stacco totale dai social media durante le vacanze?
Le statistiche sull’uso dei Social Media in vacanza
Un recente sondaggio Marriott condotto su un campione di adulti americani ha rivelato che tra quanti sono disposti a rinunciare a qualcosa durante la loro vacanza in cambio di uno sconto del 25% su un soggiorno in albergo, solo il 26% sarebbe disposto a rinunciare al proprio smartphone o tablet.
Parallelamente, un’indagine Time sulla mobilità ha messo in evidenza come, in generale, gli statunitensi non siano disposti a fare a meno del cellulare. Il 45% degli intervistati ha dichiarato di non poter stare più di qualche ora senza il proprio smartphone, e solo il 19% ha affermato di poter farne a meno al massimo per una settimana.
La ricerca ha rivelato inoltre come il controllo del proprio telefonino sia diventato per molto un’abitudine che sfiora la dipendenza: una persona su quattro lo controlla ogni mezz’ora e uno su cinque ogni 10 minuti. E i risultati sono gli stessi anche per le fasce sociali più elevate.
Durante il 2012 il 77% degli intervistati si è portato il proprio smartphone in vacanza, mentre il 47% aveva con sè un tablet o un portatile. Il 75% ha controllato le proprie email personali, il 38% quelle di lavoro e il 39% ha postato foto e aggiornamenti sui social network.
Una questione prettamente americana? Pare di no. Gli inglesi non sono da meno quando si tratta di disconnettersi. T-Mobile dichiara che quattro britannici su 10 accedono a Facebook e Twitter almeno una volta al giorno durante un viaggio all’estero.
T-Mobile ha coniato il termine “smoasting” (social media boasting), un termine che significa qualcosa tipo “vantarsi sui Social Media”. Da una ricerca di T-Mobile emerge infatti che il 60% dei cittadini del Regno Unito “non può fare a meno di vantarsi attraverso i Social Media” durante un viaggio o una vacanza: oltre il 50% degli intervistati effettua un check-in con Forsquare nei luoghi più famosi, pubblica le proprie foto in spiaggia o durante una cena o una festa con il preciso intento di fare invidia ai propri amici!
Dovremmo quindi staccare dai Social Media?
Mentre una vacanza offre una pausa naturale dalla routine quotidiana, ha un senso tenere spenti tutti i device connessi a Internet e sfruttare questo periodo per allontanarci dal mondo esterno?
Mashable, da cui abbiamo tratto questo articolo, ha intervistato a questo proposito la Dott.sa Pamela Rutledge, direttore del Media Psychology Research Center. “Le persone non vedono sempre una ‘vacanza’ allo stesso modo,” afferma la Rutledge. “Alcuni cercano di allontanarsi dalla loro routine quotidiana e rilassarsi, magari proprio connettendosi con gli amici. Altri desiderano un distacco completo dalla loro vita quotidiana e si dedicano ad attività come l’alpinismo o un safari, mentre altri possono prendersi una pausa sapendo che un po’ di lavoro fatto anche in vacanza può essere necessario o perfino auspicabile.”
Allo stesso modo, spiega la psicologa, i Social Media possano svolgere funzioni diverse. Utilizzandoli come mezzo per rimanere in contatto con le persone, specialmente quelle più lontane geograficamente, i social ci permettono di sfruttare la vacanza per riallacciare i contatti con questi amici. Fare giochini online con gli amici o chattare su Facebook può essere rilassante e assolutamente non in contrasto con un periodo dedicato al riposo. Senza tener conto che per chi utilizza i Social Media per lavoro il fatto di dedicare parte del proprio tempo ad imparare da colleghi più esperti nel settore può essere veramente rigenerante.
Ma il punto è veramente il Social Media?
“Forse la domanda non riguarda tanto i Social Media, quanto il tipo di stacco che si desidera vivere quando si va in vacanza. E’ per noi un momento di riflessione o un momento di connessione sociale? E’ un momento di riposo tanto atteso o un bisogno ardente di attività? Il Social Media può svolgere una funzione molto importante nelle nostre vite in entrambe le direzioni. Gli obiettivi che ci poniamo quando andiamo in vacanza o le cose che desideriamo fare dovrebbero essere gli elementi che ci guidano di conseguenza a scegliere in che modo usare i Social Media e la tecnologia in generale come televisione, videogiochi e film. Se disconnettervi dai Social Media vi aiuta a raggiungere i vostri obiettivi per la vacanza, fatelo, è un’ottima idea”, afferma la Rutledge.
In un recente sondaggio MyLife.com afferma che il 52% degli adulti statunitensi si è preso una pausa da uno o più social network, o sta pensando di farlo. Secondo il Pew Research Center quelli che hanno volontariamente staccato per diverse settimane ammonta al 61%.
Quindi, la vostra vacanza è il momento perfetto per uno stacco totale di questo tipo? E quali sono i possibili benefici del prendersi una pausa dai Social Media?
“In un mondo ideale, staccare la spina significherebbe staccare anche dai Social Media“, afferma l’antropologa urbana Krystal D’Costa, autore del blog di Scientific American’s “Anthropology in Practice“. “Siamo così inondati di informazioni che una pausa può darci la possibilità di fare un vero reset. Così come dopo una vacanza siamo in grado di tornare al lavoro ben riposati e carichi per affrontare nuove sfide, possiamo tornare ad utilizzare i Social Media con una maggiore consapevolezza e in modo più denso di significato” afferma Krystal.
Perché non ci disconnettiamo dai Social Media
A parte il desiderio di vantarci (“smoast”), il motivo principale per cui abbiamo scelto di non staccare dai social network durante le vacanze può essere riassunto in una sola parola: l’acronimo inglese FOMO, ossia Fear of Missing Out – la paura di perdere.
“La paura di perdere” viene definita dai ricercatori dell’Università di Essex come “la preoccupazione che altri potrebbero divertirsi più di noi o vivere esperienze più gratificanti, ed è caratterizzata dal desiderio di essere sempre connessi e informati su ciò che gli altri stanno facendo”. Ecco perché verifichiamo in continuazione gli aggiornamenti dei nostri amici su Facebook e gli altri social network.
Secondo altre ricerche di MyLife.com il 62% degli americani vive questo tipo di esperienza, e un terzo degli intervistati da Time durante la ricerca sulla mobilità ha ammesso che rimanere senza cellulare anche per brevi periodi li ha effettivamente resi “ansiosi”.
Pensate che l’Università dell’Essex ha perfino messo a punto un test online per valutare il proprio livello di paura della perdita (FOMO).
L’università avverte: “il problema per le persone con una paura della perdita molto elevata è il fatto che possono lasciarsi così prendere dal vedere ciò che i loro amici stanno facendo (e che loro non possono fare), al punto di ignorare completamente il fatto che anche loro si stanno divertendo“: sono in vacanza in un bel posto e stanno facendo cose interessanti e non riescono a viverlo.
“Trovo Facebook gratificante da usare, ma il modo in cui usiamo i Social Media sta cambiando,” dice il Dott. Andrew Przybylski, psicologo e docente presso il dipartimento di psicologia dell’Università di Essex. “Non abbiamo più bisogno di sederci al computer e loggarci, ora possiamo connetterci ovuque e in qualsiasi momento coi nostri smartphone. Con le notifiche istantanee è sempre più facile essere aggiornati in tempo reale sulla vita delle altre persone. Abbiamo bisogno di sviluppare nuove abilità per controllare il modo in cui usiamo il telefonino e goderci i momenti dedicati ai Social Media con moderazione.”
I livelli di paura della perdita possono variare. Se ci disconnettiamo dai Social Media mentre siamo in vacanza possiamo, come suggerisce D’Costa, riposarci bene e poi al nostro ritorno essere desiderosi di riaggiornarci sulle attività dei nostri amici, tornando a controllare i loro aggiornamenti.
Ci vuole un po’ di tempo per abituarsi a non fare i check-in con Foursquare, ma può valerne la pena. “Con o senza i Social Media può sembrare di vivere in uno stato di limbo per un giorno o due mentre si cerca di capire ‘cosa fare’ all’inizio di una vacanza. Saper convivere con questo disagio e mettersi a fare cose inconsuente può dare grandi soddisfazioni dopo qualche giorno, una volta che i propri ritmi interiori si saranno ripristinati”, afferma la Rutledge.
Per chi invece soffre di livelli patologici di paura della perdita, il non rimanere connesso tramite i social network potrebbe effettivamente rovinargli la vacanza. In questi casi occorre affrontare la questione nelle sedi opportune.
Il lato positivo dei Social Media
D’altro canto, occorre osservare che il 62% dei britannici intervistati ha confermato il fatto che l’essere connessi durante le vacanze ha reso loro più “facile” stare per un periodo lontani dalla famiglia, mentre il 76% degli americani concorda col fatto che essere sempre connessi è in linea di massima una cosa positiva.
Le analisi Marriott si spingono più in profondità, evidenziando come quasi un terzo degli intervistati abbia ammesso di aver “provato piacere vedendo i “mi piace” e commenti sui propri post o fotografie delle vacanze pubblicate sui Social Media.”
Interessante anche notare come siamo tutti in cerca di maggior approvazione da parte di famigliari, amici, colleghi o conoscenti sui social network durante le vacanze, rispetto a qualsiasi altro momento. Secondo D’Costa c’è un picco nelle attività sui social network quando le persone sono in vacanza soprattutto perché le esperienze rappresentano un’anomalia rispetto al proprio quotidiano.
“Di fronte all’inconsueto, cerchiamo rassicurazioni da nostre reti. I “mi piace” e i commenti diventano importanti dal momento che permettiamo ad altre persone di condividere le nostre esperienze e ci aiutano a “normalizzarle” con commenti di supporto (‘Fantastico! Godetevi la vista!’) o consigli e suggerimenti (‘Vai a cena da X. E’ un posto favoloso!’). Le interazioni su questi tipi di aggiornamenti servono anche a confermarci che siamo veramente in vacanza!”, afferma D’Costa. “Davvero! Le persone possono vedere che non stiamo lavorando e ci sostengono in questo.”
Sembrerà esagerato ma dobbiamo calarci nella cultura americana per capirlo a fondo. Secondo la nostra antropologa, oltre la metà dei lavoratori americani ha segnalato sui Social Media che avrebbe continuato a lavorare anche durante le vacanze. “In una cultura così orientata al lavoro, vedere la propria vacanza confermata dai propri pari diventa molto importante,” afferma D’Costa. “Significa che ci si può sentire un po’ meno in colpa per il fatto di essere stravaccati a bordo piscina solo perché qualcuno ci ha detto ‘Bello! Te lo meriti, goditi questo momento!’”
Przybylski suggerisce di riflettere sul perché si stanno utilizzando i Social Media durante le vacanze. Fai pure il check-in con Foursquare se lo ritieni, aggiòrnati sulle notizie da casa e condividi le tue esperienze più significative, ma non lasciare che i Social Media fagocitino le tue vacanze!
Secondo Rutledge è una questione di moderazione, e avverte: “Un uso eccessivo della tecnologia potrebbe portare una persona a non essere effettivamente presente durante le sue stesse vacanze. Se vi rendete conto che il vostro uso della tecnologia vi impedisce di vivere pienamente la vostra vacanza, prendetevi una pausa totale dai Social Media. Sarà sicuramente una decisione sana e utile.”
E voi, come usate i Social Media durante le vacanze? Aspettiamo i vostri commenti!
Fonte: Mashable
Autore: Amy-Mae Elliott