Quando due genitori si separano, per comprendere le reazioni da parte dei minori, è rilevante considerare la fase evolutiva che stanno attraversando? L’ipotesi maggiormente accettata e convalidata in letteratura, definita “ipotesi del recesso progressivo” mostra come si possono individuare conseguenze negative sullo sviluppo dei minori a tutte le età, che si manifestano secondo modalità diverse e congrue con la specifica fase evolutiva e tendono a diminuire, se non scomparire del tutto, con il passare del tempo.
L’età è correlata al grado di percezione, conoscenza, comprensione, interpretazione e reazione alla disgregazione familiare.
Tutti i bambini sono profondamente scossi, turbati dalla separazione e dalla derivante conflittualità, vivono un misto di emozioni e il più delle volte non capiscono quello che succede, hanno una terribile paura di essere abbandonati e di essere loro la causa di ciò che accade; questo perchè solitamente ricevono solo informazioni parziali su cosa sta accadendo ed, essendo riluttanti a chiedere per paura di scoprire, apprendono da ciò che vedono, fanno le proprie deduzioni riguardo ai litigi e alla infelicità dei genitori e cercano a qualsiasi prezzo riferimenti affettivi stabili.
Il bambino, dopo un primo periodo di disorientamento, è portato a potenziare i meccanismi di difesa tipici della fase di latenza e quindi a negare il suo sentire e a distorcere le sue cariche emotive.
Ad un’indagine approfondita il suo mondo interiore appare fortemente perturbato, i vissuti risultano pervasi da paure reali ed irreali e affiorano conflitti di lealtà nei confronti dell’uno o dell’altro genitore, motivo di profonda lacerazione per il minore che, soprattutto se si sente oggetto di contesa, reagisce accentuando all’estremo l’alleanza con uno dei genitori.
Se i bambini molto piccoli, dai 3 ai 6 anni, non ricevono alcuna spiegazione sulla separazione possono mutuare fantasie “macabre”, come quella che l’altro genitore sia stato rapito o ucciso, oppure fantasie di vergogna e colpevolezza, in quanto immaginano che tutto ciò che accade nella relazione tra i genitori sia legato a loro: si giudicano con severità creando un’immagine di sé negativa, interpretano la separazione dei genitori come un’espressione di ostilità nei propri confronti. Sentendosi responsabili vogliono riparare a ciò che temono di aver provocato, modificando comportamento e carattere nella speranza e nella nostalgia di recuperare l’unione mancante.
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