Scartabellando nei cassetti della mia scrivania, mi è capitato tra le mani un ritaglio di un articolo di Vittorino Andreoli che mi ha incuriosito leggendo solo il titolo: "Bisogno di favola". L'ho trovato interessante e ritengo sia molto importante farlo conoscere attraverso la pubblicazione in questo mio blog nelle sue linee essenziali. Generalmente si dice che la favola è pertinente al mondo bambino e che l'utopia esprime invece il grande sogno degli adulti. In entrambe le forme si rappresenta e si inventa un mondo che ancora non c'è o che non c'è più, ma che può farsi reale, diventare cronaca. "Oggi più che mai - sostiene Andreoli - c'è bisogno di favole perchè servono per vivere, per coltivare il bene anche quando tutto sembra guidato dal male, dai cattivi invece che dai buoni". Bisogno di favole non di Internet, che sa di robotica e le favole le sanno raccontare bene soltanto le mamme e le nonne in un clima di famiglia che crea una magia che certamente manca agli spettacoli della televisione. Andreoli conclude il suo articolo raccontando una favola che non c'è, in cui uomini grassi e potenti con il portafogli in mano cercano di comprare tutte le favole per poi bruciarle poichè vogliono solo che esista la cronaca del mondo da loro dominato e pensano così di impedire di poterne desiderare uno migliore, facendo credere che quello del sopruso ( e della corruzione aggiungo io) sia il migliore dei mondi possibili. Ma ecco che un intero asilo di bambini e bambine si mobilita e su un grandissimo tappeto volante giungono al palazzo del re e con una magia trasformano il sovrano cattivo in un bambino. Da cattivo diventa buono pur restando re e di proprio pugno scrive e firma su una lavagna un decreto in cui garantisce che le favole saranno la guida per un nuovo mondo. E così inizia una nuova vita, una nuova favola e "tutti, proprio tutti, vissero felici e contenti". Nel leggere questa favola di Andreoli,mi tornano in mente le parole di papa Francesco quando dall'alto del suo magistero implora: "Non togliete la speranza di un futuro migliore ai giovani" rivolgendosi ai nostri governanti che, non tutti per fortuna, continuano a ritenere l'interesse personale, il sopruso e la corruzione le sole forme necessarie per impedire l'avvento di un nuovo modello gestionale della cosa pubblica, finalizzato all'esclusivo interesse della collettività nazionale. Ecco perchè c'è " bisogno di favola"; favola intesa come cambiamento strutturale di un sistema che metta al primo posto la crescita economica e lo sviluppo socio culturale di un popolo che merita rispetto ed attenzione: il popolo italiano.
Magazine
Scartabellando nei cassetti della mia scrivania, mi è capitato tra le mani un ritaglio di un articolo di Vittorino Andreoli che mi ha incuriosito leggendo solo il titolo: "Bisogno di favola". L'ho trovato interessante e ritengo sia molto importante farlo conoscere attraverso la pubblicazione in questo mio blog nelle sue linee essenziali. Generalmente si dice che la favola è pertinente al mondo bambino e che l'utopia esprime invece il grande sogno degli adulti. In entrambe le forme si rappresenta e si inventa un mondo che ancora non c'è o che non c'è più, ma che può farsi reale, diventare cronaca. "Oggi più che mai - sostiene Andreoli - c'è bisogno di favole perchè servono per vivere, per coltivare il bene anche quando tutto sembra guidato dal male, dai cattivi invece che dai buoni". Bisogno di favole non di Internet, che sa di robotica e le favole le sanno raccontare bene soltanto le mamme e le nonne in un clima di famiglia che crea una magia che certamente manca agli spettacoli della televisione. Andreoli conclude il suo articolo raccontando una favola che non c'è, in cui uomini grassi e potenti con il portafogli in mano cercano di comprare tutte le favole per poi bruciarle poichè vogliono solo che esista la cronaca del mondo da loro dominato e pensano così di impedire di poterne desiderare uno migliore, facendo credere che quello del sopruso ( e della corruzione aggiungo io) sia il migliore dei mondi possibili. Ma ecco che un intero asilo di bambini e bambine si mobilita e su un grandissimo tappeto volante giungono al palazzo del re e con una magia trasformano il sovrano cattivo in un bambino. Da cattivo diventa buono pur restando re e di proprio pugno scrive e firma su una lavagna un decreto in cui garantisce che le favole saranno la guida per un nuovo mondo. E così inizia una nuova vita, una nuova favola e "tutti, proprio tutti, vissero felici e contenti". Nel leggere questa favola di Andreoli,mi tornano in mente le parole di papa Francesco quando dall'alto del suo magistero implora: "Non togliete la speranza di un futuro migliore ai giovani" rivolgendosi ai nostri governanti che, non tutti per fortuna, continuano a ritenere l'interesse personale, il sopruso e la corruzione le sole forme necessarie per impedire l'avvento di un nuovo modello gestionale della cosa pubblica, finalizzato all'esclusivo interesse della collettività nazionale. Ecco perchè c'è " bisogno di favola"; favola intesa come cambiamento strutturale di un sistema che metta al primo posto la crescita economica e lo sviluppo socio culturale di un popolo che merita rispetto ed attenzione: il popolo italiano.
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Family day: la riscossa delle famiglie italiane
Cosa succederà dopo che sabato 20 giugno 2015 piazza San Giovanni in Laterano si è riempita di famiglie? Cosa succederà dopo che il cosiddetto family day, la... Leggere il seguito
Da Alessandro Zorco
RELIGIONE, DA CLASSIFICARE -
Mosca bianca cercasi
Papa Francesco contro la corruzione: "Ruggine che corrode, santi i politici onesti"L'HO DETTA GROSSA!"Essere amministratori onesti del bene comune può renderci... Leggere il seguito
Da Cris2011
DA CLASSIFICARE -
Lo sviluppo sostenibile per guarire le ferite della casa comune
20/06/2015In un periodo storico profondamente segnato dal declino dei valori e da una lenta decadenza della chiesa cattolica contestuale alla atea modernità... Leggere il seguito
Da Lasfinge
SALUTE E BENESSERE, DA CLASSIFICARE -
Medjugorje, una risorsa per la Chiesa
Sono andato a Medjugorje nel luglio 2003. E per la verità ci sono andato senza neanche chiedermi se ciò che succedeva ogni mese in quel paese sperduto dell... Leggere il seguito
Da Alessandro Zorco
RELIGIONE, DA CLASSIFICARE -
E’ imminente il Rumors Festival 2015 a Verona
Condivido il mio articolo uscito sul sito di Troublezine http://www.troublezine.it/columns/20084/e-imminente-il-rumors-festival-2015-a-verona Per l’estate... Leggere il seguito
Da Giannig77
DA CLASSIFICARE -
Oscar Romero, il senso di un martirio
Quando nel 1977 il gesuita Rutilio Grande Garcia, suo amico e collaboratore, è stato trucidato dagli squadroni della morte in lui è scattata una molla. Un... Leggere il seguito
Da Alessandro Zorco
RELIGIONE, DA CLASSIFICARE





