Bisogno di senso:
.............L’impressione, però, è che in questo caso ci sia dell’altro. Diamanti fornisce, nel suo articolo, molti dati. Uno mi pare particolarmente interessante: nel 2005 il 25% degli italiani riteneva di far parte della classe medio-bassa, mentre oggi, a sette anni di distanza, la percentuale è salita al 58%. Io non capisco bene in che misura questo sentimento sia dovuto a un reale peggioramento della situazione (pensiamo alla disoccupazione giovanile nel nostro Paese) e in che misura sia dovuto, viceversa, alraccontoche ce ne dà il mondo dell’informazione.
Ma proprio nel modo di raccontare queste vicende, più ancora che nelle vicende stesse, noi scopriamo la radice del problema: una fragilità antropologica profonda, figlia di una cultura deviata, che ha fatto del lavoro l’unico fattore di coesione sociale, nonché l’unico significato della vita umana. Ne consegue che, perduto il lavoro, la vita non ha più senso............
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