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Bistrattare la costituzione non e’ cosa seria

Creato il 18 febbraio 2014 da Speradisole

BISTRATTARE LA COSTITUZIONE NON E’ COSA SERIA

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Una delle frasi più gettonate in questi giorni è quella che afferma che Renzi sarebbe il terzo Presidente del Consiglio non eletto dagli italiani. Il terzo non eletto dal popolo, il terzo che va a Palazzo Chigi senza che sia stato votato.

Allora è proprio vero. Ci sono parlamentari eletti  e autorevoli commentatori e rappresentanti politici che non sanno  che la nostra è una Repubblica parlamentare. Non sanno che il Presidente del Consiglio e il governo non vengono eletti direttamente dal popolo, ma nominati da Presidente della Repubblica. Pertanto sta al Presidente della Repubblica sciogliere le camere ed indire nuove elezioni per poi nominare un nuovo governo.

Pazienza se una non corretta interpretazione della Costituzione viene da chi non è abituato a parlare di politica, ma lo fa con la spontaneità sincera di chi vorrebbe che le cose andassero meglio in questo paese. Meraviglia invece che ad affermare cose non esatte sulla nostra Costituzione siano proprio quelli che la dovrebbero conoscere bene e spiegarcela bene senza alterarla a piacimento.

Proprio pochi giorni fa ho avuto modo di ascoltare una deputata di FI (tale Ravetto) sostenere che il fatto che il simbolo del Pdl recasse la scritta “Berlusconi” voleva dire che la gente che aveva votato per il Pdl aveva anche eletto direttamente Berlusconi come Presidente del Consiglio. Una vera baggianata, perché gli elettori di destra a cui piaceva il Pdl ma non Berlusconi, non avevano una scelta alternativa. Non è così che si nomina il Presidente del Consiglio. Con un nome sul simbolo!

In una Repubblica parlamentare, come la nostra, gli elettori eleggono i propri rappresentanti che siedono in Parlamento, con dei compiti ben precisi, tra i quali per esempio dare o togliere la fiducia al governo. Rinunciare come hanno fatto Lega ed il M5s ad andare dal Presidente della Repubblica, per qualsiasi consultazione, significa anche rinunciare alla propria legittimazione a lavorare in parlamento proprio per quei cittadini che li hanno votati. Il Presidente della Repubblica rappresenta il paese.

E’ compito del Presidente della Repubblica  indire nuove elezioni. Se ha ritenuto che, attualmente,  non ci fossero le condizioni per indirne di  nuove, su richiesta del partito di maggioranza relativa che attualmente sostiene il governo,  può nominare un nuovo Presidente del Consiglio ed un nuovo governo, perché è un esercizio che entra nelle sue competenze.

Qualora Renzi (e il suo governo), non portasse quei cambiamenti che ha promesso e che la cittadinanza si aspetta da lui,  il Parlamento che è sovrano, potrà sempre sfiduciarlo. Nulla vieta pertanto che in caso di fallimento del governo e se il Presidente della Repubblica lo riterrà opportuno,  si possa tornare a votare.

Ma sinceramente andare a consultare l’elettorato in questo momento, senza una legge elettorale che garantisca la vittoria di qualcuno, con un proporzionale puro, sarebbe un  nuovo suicidio per il paese. La realtà ci dice che dobbiamo uscire dal guado, non si debbono ripetere i pasticci dell’Imu, dei soldi dati e tolti agli insegnanti, del pasticcio delle slot machine,  non si debbono tenere ministri non degni di tale compito, e per farlo ci vuole una forza trascinatrice superiore a quella che aveva Letta.

Per questo penso che se il Pd, nella sua Direzione, non avesse sfiduciato un suo uomo per metterne un altro che abbia maggiori forze e vigore per cambiare radicalmente questo paese, avrebbe sprecato un’opportunità. In passato ne ha sprecate molte e non conviene  ritornare su quei passi incerti che non hanno mai fatto vincere il Pd.



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