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BitCoin: nuovo strumento di pagamento o nuova preoccupazione?

Creato il 01 giugno 2011 da Cindi

BitCoin: nuovo strumento di pagamento o nuova preoccupazione?Nell’arco degli ultimi anni, dai tempi della bolla di internet in poi, abbiamo sentito parlare molto di denaro elettronico, ma l’ultimo ritrovato – i BitCoins – supera ogni previsione.

In termini semplicistici, i BitCoins sono file criptati che contengono informazioni legate al possessore di quella che è, a tutti gli effetti, una moneta virtuale coniata anonimamente e utilizzata per compravendite on-line da chi ha scaricato il software open source in grado di gestire le transazioni.

Tale mezzo di pagamento, nato nel 2008 da un’idea di Satoshi Nakamoto, ha messo in subbuglio il mondo bancario e finanziario in quanto potenzialmente idoneo a eliminare in un colpo solo banche e carte di credito consentendo a ognuno di battere moneta, scaricando e installando sul proprio p.c. un apposito client. Peraltro, benché chiunque possa crearli, il procedimento è particolarmente lungo e richiede una notevole potenza di calcolo dell’elaboratore (si parla di processori GPUs), dato questo che ha portato alla messa on-line di siti di cambio che vendono la moneta virtuale a uno scambio attuale che è possibile vedere qui

Al momento del conio digitale, il codice di ogni singola moneta viene inviato a tutti gli utenti del programma, collegati fra loro in una rete peer-to-peer sì da garantire che chi detiene una moneta ne è l’effettivo legittimo proprietario.

La diffusione che negli ultimi tempi ha avuto tale moneta ha portato alla ribalta un acceso dibattito riguardo l’illegalità e le molteplici applicazioni, negative e positive che si potranno creare, seppure è già stato lanciato l’allarme su questo sistema di pagamento da parte di Launch.is che ha così commentato la diffusione di questo evento planetario: “Bitcoin è il più pericoloso progetto che abbiamo mai visto. Si basa su solide base tecnologiche, non può essere fermato a meno di non perseguitarne tutti gli utenti e sposa gli ideali politici dei libertari tecnologici, cioè di coloro che credono nel diritto fondamentale dell’individuo di essere libero, come WikiLeaks, Anonymous, Linux e Wikipedia”.


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