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BLACK DEATH: mai fottere con gl'inquisitori.

Creato il 09 ottobre 2010 da Mokujanji
BLACK DEATH: mai fottere con gl'inquisitori.
Tempi cupi per l'Inghilterra piegata dalla peste, la famigerata morte nera che brulica tra le genti mietendo centinaia di morti.
In questi tempi il giovane monaco Osmund (un novello Adso, rivisitato per un medioevo oscuro e nell'ottica degli inglesi del 2010) ha smarrito la fede dietro la gonnella di una biondina che aiuta a scappare lontano dal monastero oramai infetto. Mentre Osmund si strugge con Dio del fatto ecco arrivare dal nulla lo stoico Ulric con la sua compagnia di criminali e ex soldati al soldo dei vescovi; la missione del gruppo è semplice: raggiungere l'unico villaggio sano dell'Inghilterra (ergo c'è dietro il diavolo) e catturare il misterioso Necromante che lì risiede.
Un viaggio in un medioevo che è squisitamente borderline tra processioni di penitenti che si autoflagellano, processi sommari alle streghe, storie di guerra e briganti. Un viaggio di crescita per il fragile Osmund che si ritrova catapultato nei baratri della pazzia umana e conseguentemente nel peggior inferno vivibile sulla terra.
BLACK DEATH: mai fottere con gl'inquisitori.
Buone le prove degli attori a partire dal giovane Redmayne che interpreta benissimo il fanciullo che sfiorisce innanzi al dato di fatto che la vita al medioevo è una merda a trecentosessanta gradi, subito prima di lui c'è Sean Bean che non rinuncia mai al ruolo in bilico tra il bene e il male e che gode di un personaggio ben caratterizzato e di spessore, come risultano di spessore tutti i componenti della gang di criminali che sono al suo seguito, fin da subito distinguibili l'uno dall'altro: lo sbruffone, il muto, il saggio, il torturatore e la testa calda.
Il film non lesina nemmeno di action, carine le battaglie in cappa e spada ma non troppo opprimenti.
BLACK DEATH: mai fottere con gl'inquisitori.
Infine c'è la storia, narrata da una regia sapiente ma che non si arrischia mai su inquadrature che potrebbero essere interessanti (come le ferite, le torture) ma che diverte per il suo brio in certi momenti il delirio del boia).
Un film che racconta un medioevo atroce e tosto, un film che non presenta alcuna parte horror (a differenza di quello che si dice sulla rete) ma buone dosi di thriller e qualche oncia di torture porn. Senza porn.

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