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Black Mass con Johnny Depp: la recensione – #Venezia72

Creato il 07 settembre 2015 da Onesto_e_spietato @OnestoeSpietato

black-massJack Sparrow è stato per Johnny Depp croce e delizia, inferno e paradiso. Prima lo ha consacrato nel firmamento di Hollywood, poi lo ha quasi rovinato, cristallizzandolo in una tipologia di personaggio (tutto smorfie e mossettine) difficile da scrollarsi di dosso (come dimostra il recente e inguardabile Mordecai). A questo si sono aggiunte scelte sbagliate per film sbagliati (The Tourist, The Rum Diary e Transcendence solo per dirne alcuni). Black Mass pendeva quindi su Johnny Depp come un ultimatum, di quelli dove la campana o suona a morto o suona a festa, dove o si rinasce o ci si seppellisce nella tomba già scava. La domanda quindi è: dopo Black Mass Johnny Depp è vivo o morto? È vivo! Black Mass, infatti, è un buon film e segna, se non proprio la rinascita, quantomeno un segnale di ripresa nella carriera di Johnny Depp. Che quindi si salva. In corner, ma si salva.

In Black Mass – L’ultimo gangster Johnny Depp è James “Whitey” Bulger, uno dei più famigerati criminali statunitensi. Dietro lenti a contatto colorate da Cappellaio Matto di timburtoniana memoria e un trucco posticcio e pasticciato che ricorda il cerone sul volto di DiCaprio in J. Edgar, Johnny Depp ritrova se stesso e torna a recitare. Dietro le fattezze di un vampiro con giacca di pelle, lavorando su sguardo, gesti e postura, mette in scena un villain di buonissima fattura, che non scade nella caricatura.

Alla regia di questo solido e coinvolgente gangster movie sull’ascesa e declino di un boss tramite le confessioni in commissariato dei suoi (in)fedeli scagnozzi, c’è Scott Cooper, e anch’egli riprende quota dopo lo zoppicante e insipido Il fuoco della vendetta – Out of the Furnace (2013).

Insomma, tutti sani e salvi anche grazie alla bella prova (corale) del resto del cast artistico, tra cui un intenso Benedict Cumberbatch, un preciso Kevin Bacon, ma soprattutto un convincente Joel Edgerton che a più riprese rischia di rubare lo scettro di protagonista all’amico/nemico Depp.

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