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Black Mirror

Creato il 21 settembre 2013 da Marta Impedovo @pizzaecimena

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Un chip impiantato dietro l’orecchio ci permette di rivedere i ricordi. L’umanità vive in un sotterraneo e pedala per produrre l’energia necessaria alla sopravvivenza. Un software riproduce la voce e la personalità delle persone morte attraverso la loro attività in rete. No, non è un nuovo mondo alla Tolkien o alla George Lucas. Sono solo alcune delle idee da cui lo sceneggiatore Charlie Brooker è partito per la nuova (io l’ho scoperta solo una settimana fa, ma in Italia è uscita lo scorso ottobre) serie tv Black Mirror. Due serie per tre episodi ciascuna ci raccontano sei storie con protagonisti e ambientazioni diverse (45 minuti l’una, a metà tra il film e il cortometraggio), il cui filo conduttore è l’uso estremo delle tecnologie più avanzate e le sue conseguenze.

Se quella della tecnologia è la tematica di fondo, però, nella prima serie emerge un’altra idea ricorrente: quella del sesso come violenza – non tanto fisica quanto psicologica. La tecnologia ci spoglia della nostra intimità e ci obbliga a invadere quella altrui. Il riscatto non si paga più in denaro, ma con una prestazione sessuale con un maiale in diretta nazionale. La gelosia di un marito non si placa finché non rivede con i propri occhi i ricordi della moglie adultera. Non puoi scappare dallo schermo in cui la donna che ami gira clip pornografici e, se chiudi gli occhi, la trasmissione si interrompe finché non li riapri.

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Ma è davvero la tecnologia il problema? In Black Mirror, la tecnologia avanza e apre a possibilità mai prese in considerazione, ma l’umanità resta la stessa. Non è una serie tv ambientata nel futuro, i protagonisti di queste storie sono gli uomini di oggi (i tre giudici del talent show del secondo episodio sono terribilmente familiari). La tecnologia non può essere un nemico da combattere, non è imputabile di colpe, perché è il futuro che noi abbiamo scelto per noi. Il male della tecnologia è il male dell’uomo. Per questo Black Mirror non è altro che un esperimento fatto sull’uomo. Offri all’umanità il potere della tecnologia e le infinite possibilità che apre e stai a guardare. Lo userà nel peggiore dei modi. (Evidente soprattutto nell’episodio L’Orso Bianco, in cui l’”uomo tecnologico” supera in spietatezza anche la più crudele delle assassine).

Il black mirror cui si fa riferimento (oltre che un titolo sufficientemente suggestivo e  inquietante) è lo schermo del computer o dello smartphone o di qualsiasi apparecchio non ancora inventato. Ma è anche tutta la tecnologia in generale che, come il riflesso, è un’estensione di noi stessi. Solo che quando lo specchio è nero l’immagine che torna indietro è solo un’ombra, il nostro lato più oscuro.

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Un genere a cui non siamo abituati, a metà tra l’assurdo e il drammatico più scioccante (quando guardi il primo episodio non sai se ridere o piangere) è una visione che consiglio a tutti (meglio se forti di stomaco).

Ah, dimenticavo di dire che tutta la tecnologia di cui si parla è rigorosamente Apple. Buona visione.

Link streaming: http://www.piratestreaming.tv/serietv/black-mirror.html


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