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Black star: dall'età di Saturno all'era di Satana

Da Straker
Black star: dall'età di Saturno all'era di Satana
La canzone-testamento “Black star” di David Bowie soprattutto per il video che l’accompagna è stata ed è al centro di tentativi di esegesi: alcuni autori intravedono nella criptica produzione adombramenti a Nibiru. Questa ipotesi non si può escludere, ma riteniamo che un’interpretazione del genere sia poco aderente ad un orizzonte esoterico, peculiare della poetica bowiana. Se, invece, la Black star fosse un’allusione al Sole nero, ossia a Saturno, la stella mancata al centro di una tetra ed antichissima tradizione? Non dimentichiamo che l’artista britannico nacque sotto il Capricorno, il segno zodiacale dominato dal pianeta con gli anelli: l’ego ipertrofico di Bowie pare essersi tradotto in una fosca celebrazione di Saturno.
Scrivevamo nel 2009:'Saturno è emblema dell'età dell'Acquario, nel suo versante oscuro e glaciale. Inoltre è presumibile che, in un universo multidimensionale, il pianeta con gli anelli sia, come sostiene Angelo Ciccarella, una porta verso l'altrove, un cancello che ci separa da mondi archetipici, ancestrali, una crepa nella volta che copre l'Inferno. In tempi non sospetti Ciccarella riportava le sibilline dichiarazioni di un insider, H.C.: "La notizia è altamente classificata: sotto gli anelli di Saturno sosta il Gigante... così è denominato in ambito diplomatico".
Annota David Icke nel suo ultimo monumentale saggio, “L’imbroglio della realtà e l’inganno della percezione”: 'Saturno è occultamente venerato dalle principali religioni, dalle società segrete e dal Satanismo, sebbene la maggior parte degli iniziati di queste reti non ne sia al corrente'. Lo scrittore ritiene che il corpo celeste sia un’espressione del Demiurgo: gli anelli apparterebbero al sistema di trasmissione della Matrice, un apparato per condizionare e distorcere la percezione. Saturno sarebbe un passaggio interdimensionale tramite cui gli Arconti possono spostarsi dalla loro realtà a quella degli uomini.
Il qualificato scienziato statunitense, Norman Bergrun, è arrivato alla conclusione che gli anelli di Saturno non sono naturali, ma oggetti creati da giganteschi cilindri di natura elettromagnetica, identificabili in parecchie fotografie scattate dalle sonde spaziali. Non è un caso se alcuni di questi ordigni sono stati individuati nei punti in cui i cerchi sono incompleti. Osserva Bergrun: 'Il pianeta funge da base operativa. L’esistenza di tali veicoli elettromagnetici altamente sofisticati implica un’intelligenza straordinaria. Non solo queste unità controllano l’energia nucleare e massicci campi di forza, ma rivelano anche la capacità di modificare estese superfici dei corpi celesti. I veicoli elettromagnetici emettono numerosi getti da punti differenti'. Notiamo en passant che enormi cilindri, come quelli fotografati preso Saturno, sono stati avvistati in prossimità del Sole... E’ in corso un sabotaggio della nostra stella con effetti sul clima e sulla magnetosfera terrestre?
L’astronomia pionieristica di Bergrun tende a confermare le concezioni che vedono nei simboli, disseminati in molteplici retaggi ermetici, riferimenti a Saturno. L’occhio onniveggente, la falce, la stella a cinque punte, il sigillo di Salomone, il cubo (la Kaaba in primis) etc. sono tutti emblemi del pianeta: alcuni suoi caratteri visivi e cosmici sono stati, infatti, tradotti in immagini evocative che si incontrano ad ogni latitudine ed in epoche distanti tra loro, dall’antichità, con miti celebri e testi della Gnosi, sino ai nostri giorni, nella cultura pop: lo stesso “Signore degli anelli” di Tolkien codifica messaggi inerenti a Saturno ed ai suoi funesti influssi nella storia umana. Diremmo che gli anelli sono altrettanti cappi che soffocano l’umanità.
Ora si può comprendere perché David Bowie nel video citato brandisce un libro su cui è effigiata una stella a cinque punte di colore nero. Non è molto chiaro, invece, perché essa in alcune sequenze sia rappresentata scomposta: il presagio che sia prossima, nonostante le pericolanti condizioni attuali, una sconfitta delle forze oscure nascoste dietro questa funerea icona? Forse solo un estremo tributo, in bilico tra risentimento e devozione, nei confronti di chi ha promesso il Paradiso per spalancare infine il cancello degli Inferi.
Fonti:
N. Bergrun, Ringmakers of Saturn, 1986
A. Ciccarella, Il varco tra i mondi, 2009
D. Icke, L’imbroglio della realtà e l’inganno della percezione, Cesena, 2015, pp. 163-226
Zret, Il Signore dell’anello, 2009

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