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Blackguards (Recensione Pc)

Creato il 22 febbraio 2014 da Edoedo77

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Per il team tedesco Daedalic Entertainment la lunga maratona di rilasci riguardanti avventure punta e clicca si è interrotta a fine gennaio quando, dopo mesi di attesa e di prove generali nella versione Early Access rilasciata su Steam, Blackguards è giunto ufficialmente nei negozi tradizionali in Germania ed in quelli digitali di tutto il mondo.

Col videogioco in questione non si è soltanto interrotta la routine suddetta, ma ci si è aperti ad un nuovo genere, quindi ad un nuovo mercato; di fatto, Blackguards è il primo gdr sviluppato da questo team che grazie ai tanti consigli della community Steam nei mesi scorsi ha potuto limare imperfezioni ed imprecisioni cogliendo al volo l’occasione per un rilascio più tranquillo e meno stressante, proprio per i riscontri più che positivi ottenuti dagli acquirenti della versione Early Access, tra l’altro notevolmente scontata rispetto a quello che attualmente è il prezzo ufficiale.
Dopo aver passato un importante numero di ore sul videogioco, siamo pronti a dirvi la nostra.

L’AVVENTURA DENTRO IL GIOCO DI RUOLO

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Come per le avventure punta e clicca Chains of Satinav e Memoria, Daedalic Entertainment ha ben pensato di ambientare il suo primo gdr nelle terre di Aventuria, ispirandosi al gioco di ruolo cartaceo The Dark Eye (cui regole e setting abbiamo imparato ad apprezzare grazie ai due Drakensang, ndr). Attraverso incroci di storie ed eventi, situazioni passate che riaffiorano e scombussolano il presente, Blackguards ci propone il controllo di una serie di “eroi” tutt’altro che simili a quelli visti in altre produzioni: assassini, temibili criminali e stregoni, in breve controlleremo un manipolo di farabutti.

Nel corso dei cinque capitoli di gioco – a cui a breve si aggiungerà un dlc il 4 marzo – si ha modo di far conoscenza con le ambientazioni e di comprendere quale sia la causa scatenante di tutto questo: l’assassinio della figlia del conte Urias, Elanor. Ingiustamente incolpati del misfatto, il nostro compito sarà prima quello di evadere dalle segrete in cui siamo stati imprigionati, dopodiché girare per le terre di Aventuria alla ricerca della verità, ben nascosta e celata dietro una fitta rete di intrighi ed inganni.

Le fasi narrative appaiono sin dalle prime battute valide e bene inserite tra le fasi di combattimento, in modo da spezzarne il ritmo proponendo di volta in volta i giusti dettagli ed i necessari particolari utili per comprendere al meglio il quadro generale. Dialoghi immersivi ed un ottimo doppiaggio in Inglese fanno il resto, consentendo alla trama di decollare pian piano.

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Tutto ciò, non prima d’aver creato il nostro avatar, effettuando la solita serie di scelte: nome, sesso, tipo di aspetto e classe tra le tre previste, ossia Mago, Guerriero e Cacciatore.
Ognuna si differenzia dall’altra per abilità in campo di battaglia, infatti si passa dalla bravura del mago nell’uso dei poteri magici alla tenacia ed abilità del guerriero negli scontri di tipo ravvicinato, concludendo con gli attacchi da lungo raggio del cacciatore.

Classi che andranno ad investire il tris di personaggi iniziali presenti nel gioco, due dei quali conosciuti nella prigione di Neetha dopo le problematiche scaturite a causa di un terribile malinteso. Ma nel corso delle almeno trenta ore necessarie per raggiungere i titoli di coda ne incontreremo tanti altri, alcuni dei quali anche arruolabili all’interno del nostro party, sempre opportunamente caratterizzati a dovere e ben inseriti in un mondo di gioco che appare mal governato, con una popolazione stanca e stufa degli abusi di potere e delle tante minacce che si aggirano nelle paludi e nelle campagne circostanti: delinquenti, assassini, troll, strane creature, pericolosi maghi, lupi.

O del propagarsi di droghe e strane usanze, di cattivo auspicio per una buona evoluzione della vita nel regno. I temi trattati, come chiaramente intuibile, si fanno maturi e profondi, ma non mancheranno momenti più leggeri, divertenti, contrassegnati da qualche battuta o situazione di gioco meno seria del previsto.

Come per ogni gdr che si rispetti, anche in Blackguards le statistiche e le abilità sbloccate fanno la differenza tra uno scontro vinto ed un altro perso. A partire dal vestiario, utile a limitare i danni, per arrivare alle armi e a pozioni curative o di mana, dovremo gestire al meglio tutt’una serie di aspetti e componenti che nel campo di battaglia avranno una grossa importanza.

Una attenta gestione dell’inventario sarà altresì raccomandata, così come un buon utilizzo della sua capienza, misurata in libbre.

Il party di eroi dovrà essere munito del minimo essenziale, ma bende, mana e intrugli ricostituenti potrebbero servirci più d’una spada in svariate circostanze, quindi anche le risorse di denaro accumulate andranno ben spese all’interno dei villaggi. Oro, argento e bronzo, da ottenere col conseguimento di missioni principali e secondarie, quindi con la vittoria in battaglie a turni all’ultimo sangue.

Ogni vittoria, oltre ad una ricompensa in moneta, ci consentirà di prendere l’equipaggiamento nemico e di ottenere in cambio dei PA, ossia dei punti avventura. Tramite questi potremo potenziare le nostri doti da combattente, migliorare la nostra salute, i nostri riflessi, oppure imparare nuovi talenti tramite figuri professionali sulle quali torneremo, gli addestratori. Il sistema di crescita appare solido, anche se non convenzionale: scordatevi un innalzamento progressivo del livello del vostro personaggio, in Blackguards non esiste, ma bisognerà agire sulle decine e decine di variabili, abilità, talenti ed aspetti utili al miglioramento delle nostre statistiche, siano esse di attacco o di difesa.

COME AVVANTAGGIARSI NEGLI SCONTRI

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Le prime schermaglie sulla griglia esagonale non sono altro che di riscaldamento, utili nel farci comprendere i comandi e come procedere nelle fasi di movimento e difesa dei nostri eroi. I movimenti sulle caselle sono limitati e, tra quelle di azione o di corsa, starà a noi decidere come procedere, muoverci ed attaccare le forze nemiche sul campo di battaglia.

Arrivati ad un punto strategico, abbastanza vicini da poter affrontare il nemico, o riparati nel caso in cui si vogliano sferrare attacchi dalla distanza tramite arco, tramite tasto destro del mouse potremo effettuare la scelta da un menu circolare: qui troveremo mosse speciali, possenti e normali, abilità magiche di attacco, difesa ed eventuali altri, in base ai talenti imparati ed all’esperienza accumulata ed “investita” nell’aumento delle nostre statistiche e potenzialità.
Anche grazie alle ultime due patch rilasciate nei giorni scorsi, l’esperienza di gioco si mantiene rigida – perché tipicamente old-school – ma ben bilanciata, in cui fortuna e bravura la fanno da padrona.

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Ma non è tutto, perché una delle peculiarità più importanti di Blackguards riguarda l’interazione coi tantissimi oggetti ambientali sparsi nelle mappe di gioco, che potranno fornirci reali vantaggi, o svantaggi se non staremo attenti. Esplosivi, paludi e fango, gas, circonderanno molti degli scenari calcati nelle centinaia di battaglie che saremo obbligati a combattere ed ognuno di questi elementi potrebbe aumentare le nostre chance di vittoria; opportunità di vantaggio che non potremo affatto dimenticare nel caso in cui siano tante le unità nemiche da cui difendersi.

Così, muovendoci di città in città tramite una stupenda mappa, i nostri eroi andranno a caccia di nuovi dettagli narrativi, affrontando nuovi scontri che ci consentiranno di avere un quadro più chiaro sulle vicende, anche secondarie, che minacciano la nostra esistenza, ma anche quella di Aventuria.

Fatto presente, quindi, che non si è dinnanzi al classico gdr in terza persona in cui la libera esplorazione è caratteristica comune – piuttosto si è immersi in un gioco di ruolo più guidato anche per diminuire la dispersione – in ogni cittadina incontreremo mercanti da cui acquistare o vendere roba, guaritori e locandieri, ma anche figure speciali come gli addestratori grazie ai quali potremo imparare velocemente – investendo i nostri PA di cui sopra – abilità e mosse speciali, o incantesimi, utili per la crescita e l’evoluzione del nostro personaggio.

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Spesso, in questi stessi luoghi troveremo anche figure di spicco e rilievo pronte a chiederci una mano; in breve, nuove quest da portare a termine, siano essere di alta o di bassa importanza.
Starà a nostra completa discrezione come procedere, l’importante è non dimenticare che molte delle quest secondarie consentono di ottenere in cambio armi speciali, anche magiche, molto utili nei combattimenti più ardui; oppure tesori, che potrebbero aiutarvi nel vestire e nell’equipaggiare in maniera opportuna il gruppo di anti-eroi che vi portate appresso.

L’OCCHIO VUOL SEMPRE LA SUA PARTE

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Una delle poche pecche di Blackguards riguarda il comparto grafico. Nonostante i progressi dalla versione Early Access ed un motore di gioco che si presta anche a configurazioni hardware meno spinte e performanti, è evidente la mancanza di qualità in texture e modelli di molti personaggi, che avrebbero necessitato di più lavoro e dedizione.

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Per dovere di cronaca, si tratta pur sempre del primo titolo realizzato interamente in 3D da parte di questo team di sviluppo, quindi in futuro ci sarà tempo per migliorarsi ed imparare dai propri errori.

In netto distacco da quanto suddetto, le mappe di gioco, le ambientazioni delle varie cittadine e molti dei personaggi e comprimari delle vicende di gioco, possono contare su una realizzazione certosina ed elementi di pregio e contorno che vanno ad aumentare la bellezza di certi scorci o l’immedesimazione in-game.

Nelle ore di gioco accumulate negli ultimi giorni è evidente anche quanta varietà ci sia come tipologia di mappe e quindi di approccio alle battaglie e di location, tra cupe ed oscure a solari e molto ampie. Niente male le animazioni, che fanno la loro in ogni situazione, ma globalmente Blackguards raggiunge un risultato discreto in questo campo, a causa dei limiti di cui già abbiamo parlato, e di altri particolari deficitari come le espressioni facciali poco credibili.

Nulla da rimproverare al comparto audio, caratterizzato da un elevato numero di tracce sonore ben inserite nel contesto e da un doppiaggio in Inglese sempre su alti livelli – ricordiamo che sono presenti i sottotitoli in Italiano – oltre che da effetti sonori tra cui urla di battaglia, esplosioni, grida di dolore, davvero realistici.

COMMENTO FINALE

Il primo gdr di Daedalic Entertainment è ben riuscito e soltanto un comparto grafico non all’ultimo grido ne limita in parte la valutazione, comunque più che positiva. L’impegno profuso dal team di sviluppo è stato ripagato con un gioco di ruolo indicato soprattutto agli hardcore gamers e ai giocatori di lunga data con qualche anno in più sulle spalle, interessati a passare decine e decine di ore su di un titolo che si ispira al gioco di ruolo cartaceo The Dark Eye, rinomato soprattutto nel territorio germanico. Se siete alla ricerca di qualcosa che riempa le vostre giornate in attesa di The Witcher 3, o magari di Dark Souls II, e non disprezzate i combattimenti a turni ed una difficoltà sopra la media, allora Blackguards potrebbe fare al caso vostro: la profondità ed il procedere molto piacevole della trama dovrebbero essere motivi validi e sufficienti per farlo vostro.

PREGI

Trama piacevole. Longevità esaltante. Adatto agli hardcore gamers. Ottimo audio…

DIFETTI

… Ma graficamente ha delle pecche. Non si presta ai novizi del genere.

VOTO 8/10.

ALTRE IMMAGINI

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