Gossip: parola oramai sulla bocca di tutti e d’ognuno. In italico idioma significa, né più né meno, «farsi gl’affari altrui», intendendo con «altrui» tutto quell’agglomerato di personaggi catalogati come «vips»: attori, comparse, protagonisti d’ospitate, comici, purché abbiano ricevuto in dono i canonici 5 minuti di celebrità.
E… sì: pure dei musici ci si occupa, parlando di gossip.
Orbene, restando in tema, vi rivelerò ch’io era convinta che il buon Ritchie Blackmore e la bella compagna Candice Night fossero sposati da secoli. Già si parlava dei «coniugi Blackmore» a inizio millennio col buon Don Andrea da Pontoglio, celiando sull’invadenza domestica della suocera del menestrello.
E invece, soliti lettori, all’alba del maggio 2012 mi folgorò la notizia che il Riccardino impalmò la bella Candice soltanto nel 2008. Il 5 ottobre, per la precisione.
«Scribacchina… embé? Dov’è la notizia?»
«Bella considerazione hai dei soliti lettori… manco fossimo abbonati a Novella 2000…»
Per la miseria. Manco provare a fare un po’ di gossip si può, oggidì.
Manco avessi citato il triangolo Emma Marrone – Stefano De Martino – Belén Rodriguez.
E sia.
Torno nel nascondimento, ma non prima d’avervi lasciato alla recensione in tondo che feci diec’anni fa d’un doppio live del già citato menestrello, Past Times With Good Company.
Se ne avrete la ventura, ascoltatevelo: è sempre buona cosa spaziar coll’orecchio da un universo all’altro.
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Ottobre 2002
Cultori dei leggendari Deep Purple, tenetevi forte: è appena stato pubblicato il primo album dal vivo firmato dall’inconfondibile chitarra di Ritchie Blackmore e dalla sua ultima formazione, Blackmore’s Night (della quale abbiamo già parlato qualche mese fa in occasione di un concerto annullato a causa delle interminabili piogge estive del 2002).
Il neonato gioiello è titolato Past Times With Good Company ed è un doppio album che presenta, a 360 gradi, quello di cui è capace la mente di Ritchie Blackmore. Già, perché mentre negli album di studio si ritrova quasi esclusivamente il menestrello Ritchie, nella dimensione dal vivo entra di prepotenza la grinta dell’ex chitarrista dei Deep Purple: un ritorno ‑ assolutamente naturale ed a‑nostalgico ‑ ai fasti musicali dei tempi di Smoke On The Water. Ed è a quei gloriosi tempi che il menestrello fa qua e là riferimento; non a caso sono stati inseriti due brani testimoni di un passato che non può essere cancellato: Soldier Of Fortune (Deep Purple) e 16th Century Greensleeves (Rainbow) sono il ponte ideale che collega ieri e oggi, due brani forti della medesima impronta chitarristica ma addolciti dalla voce di Candice Night, da anni voce sul palco e compagna di vita di Ritchie Blackmore.
Past Times With Good Company rappresenta una riuscita panoramica del lavoro fatto da Ritchie con il progetto Blackmore’s Night; sono contenuti brani presi dal primo album Shadow of the Moon (1997), dal secondo Under a Violet Moon (1999) e dall’ultimo, uscito lo scorso anno, Fires at Midnight. Un album sorprendente, quest’ultimo, che presentava ‑ tra le altre ‑ anche la cover del brano di un altro noto menestrello, Bob Dylan: The Times They Are A-Changin’. Una sorta di parallelo tra due diverse interpretazioni della figura del menestrello: quella di Dylan, nata e cresciuta nel ventesimo secolo, e quella di Blackmore, nata nel ventesimo secolo e cresciuta a cavallo tra antico e moderno, con l’occhio (e l’orecchio) sempre rivolto al 1500.
Alle atmosfere rinascimentali si riferiscono alcuni meravigliosi pezzi strumentali contenuti nella prima opera dal vivo del progetto Blackmore’s Night, brani dai quali emergono prepotenti la maestria e la poesia del grande musicista: Beyond the Sunset e Durch den Wald zum Bach Haus.
Parte integrante dell’esperienza live di Ritchie e Candice sono le deliziose presentazioni di ogni brano, fatte proprio dalla dolce metà di Blackmore; presentazioni nelle quali si insinuano risate, scherzi, battute e testimonianze d’affetto. Come il tentativo di tradurre in tedesco il titolo di un brano, così, su due piedi, dall’alto del palco.
Blackmore è uno tra gli artisti più sinceri, puri e coraggiosi a tutt’oggi in circolazione. Non tutti avrebbero abbandonato una affermata (e remunerativa) carriera hard rock per dedicarsi interamente, anima e corpo, alla passione per la musica rinascimentale; creando dal nulla piccoli tesori, come questo doppio album che altro non è se non un freschissimo mix di atmosfere del XVI secolo, di rock e di folk.
Il doppio album prende il titolo da un brano originale del XVI secolo, Past times With Good Company, riletto qualche anno fa dalla formazione di sir Riccardo e riproposta qui in una accattivante versione dal vivo.
Ultima sorpresa per gli accaniti fan: il doppio live è disponibile sia nella versione commerciale (con la tradizionale custodia dei cd) sia in quella extra limitata ‑ extra lusso, dove la custodia è ricoperta in vera pelle. In puro stile Medieval Blackmore.