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Blackmore’s Night, Past Times With Good Company

Creato il 03 maggio 2012 da Scribacchina

Gossip: parola oramai sulla bocca di tutti e d’ognuno. In italico idioma significa, né più né meno, «farsi gl’affari altrui», intendendo con «altrui» tutto quell’agglomerato di personaggi catalogati come «vips»: attori, comparse, protagonisti d’ospitate, comici, purché abbiano ricevuto in dono i canonici 5 minuti di celebrità.
E… sì: pure dei musici ci si occupa, parlando di
gossip.

Orbene, restando in tema, vi rivelerò ch’io era convinta che il buon Ritchie Blackmore e la bella compagna Candice Night fossero sposati da secoli. Già si parlava dei «coniugi Blackmore» a inizio millennio col buon Don Andrea da Pontoglio, celiando sull’invadenza domestica della suocera del menestrello.
E invece, soliti lettori, all’alba del maggio 2012 mi folgorò la notizia che il Riccardino impalmò la bella Candice soltanto nel 2008. Il 5 ottobre, per la precisione.

«Scribacchina… embé? Dov’è la notizia?»
«Bella considerazione hai dei soliti lettori… manco fossimo abbonati a Novella 2000…»
Per la miseria. Manco provare a fare un po’ di
gossip si può, oggidì.
Manco avessi citato il triangolo Emma Marrone – Stefano De Martino – Belén Rodriguez.

E sia.
Torno nel nascondimento, ma non prima d’avervi lasciato alla recensione in tondo che feci diec’anni fa d’un doppio live del già citato menestrello, Past Times With Good Company.
Se ne avrete la ventura, ascoltatevelo: è sempre buona cosa spaziar coll’orecchio da un universo all’altro.

***

Blackmore's Night - Past Times With Good Company

Ottobre 2002

Cultori dei leg­gendari Deep Purple, tenetevi forte: è appena stato pubblicato il primo album dal vivo firmato dall’inconfondibile chitarra di Ritchie Blackmore e dalla sua ultima formazione, Blackmo­re’s Night (della quale abbiamo già parlato qualche mese fa in occasione di un concerto annullato a causa delle interminabili piogge estive del 2002).

Il neonato gioiello è titolato Past Times With Good Company ed è un doppio album che presenta, a 360 gradi, quello di cui è capace la mente di Ritchie Blackmore. Già, perché mentre ne­gli album di studio si ritrova quasi esclusivamente il mene­strello Ritchie, nella dimensio­ne dal vivo entra di prepotenza la grinta dell’ex chitarrista dei Deep Purple: un ritorno ‑ asso­lutamente naturale ed a‑nostalgico ‑ ai fasti musicali dei tempi di Smoke On The Water. Ed è a quei gloriosi tempi che il menestrello fa qua e là riferi­mento; non a caso sono stati inseriti due brani testi­moni di un passato che non può essere cancellato: Soldier Of Fortune (Deep Purple) e 16th Century Greensleeves (Rain­bow) sono il ponte ideale che collega ieri e oggi, due brani forti della medesima impronta chitarristica ma addolciti dalla voce di Candice Night, da anni voce sul palco e compa­gna di vita di Ritchie Blackmo­re.

Past Times With Good Company rappresenta una riuscita panoramica del lavoro fatto da Ritchie con il progetto Black­more’s Night; sono contenuti brani presi dal primo album Shadow of the Moon (1997), dal secondo Under a Violet Moon (1999) e dall’ultimo, uscito lo scorso anno, Fires at Midnight. Un album sorprendente, quest’ultimo, che presentava ‑ tra le altre ‑ anche la cover del brano di un altro noto menestrello, Bob Dylan: The Times They Are A-Changin’. Una sorta di paral­lelo tra due diverse interpreta­zioni della figura del mene­strello: quella di Dylan, nata e cresciuta nel ventesimo secolo, e quella di Black­more, nata nel ventesimo seco­lo e cresciuta a cavallo tra anti­co e moderno, con l’occhio (e l’orecchio) sempre rivolto al 1500.

Alle atmosfere rinascimentali si riferiscono alcuni meravi­gliosi pezzi strumentali conte­nuti nella prima opera dal vivo del progetto Blackmore’s Night, brani dai quali emergono prepotenti la ma­estria e la poesia del grande musicista: Beyond the Sunset e Durch den Wald zum Bach Haus.
Parte integrante dell’espe­rienza live di Ritchie e Candice sono le deliziose presentazioni di ogni brano, fatte proprio dalla dolce metà di Blackmore; presentazioni nelle quali si insinuano risate, scher­zi, battute e testimonianze d’af­fetto. Come il tentativo di tra­durre in tedesco il titolo di un brano, così, su due piedi, dall’al­to del palco.

Blackmore è uno tra gli arti­sti più sinceri, puri e coraggiosi a tutt’oggi in circolazione. Non tutti avrebbero abbandonato una affermata (e remunerativa) carriera hard rock per dedicarsi interamente, anima e corpo, alla passione per la musica rinascimentale; creando dal nulla piccoli tesori, come questo doppio album che altro non è se non un freschissimo mix di atmosfere del XVI secolo, di rock e di folk.

Il doppio album prende il ti­tolo da un brano originale del XVI secolo, Past times With Good Company, riletto qualche anno fa dalla formazione di sir Riccardo e ripropo­sta qui in una accattivante ver­sione dal vivo.

Ultima sorpresa per gli accaniti fan: il doppio live è disponi­bile sia nella versione commer­ciale (con la tradizionale custo­dia dei cd) sia in quella extra limitata ‑ extra lusso, dove la custodia è ricoperta in vera pel­le. In puro stile Medieval Black­more.


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