Scrittori in crisi, gang di motociclisti, colpi di fortuna e imprevisti rovinosi sono gli ingredienti del nuovo volume di Blacksad, la fortunata serie di Juan Díaz Canales e Juanjo Guarnido. Abbandonate le atmosfere alla Raymond Chandler, questa volta gli autori sembrano ispirarsi a Jack Kerouack e raccontano una storia on the road popolata da personaggi più o meno grotteschi, accomunati dall’essere in fuga.
A dominare su tutti, protagonisti e comparse, vincitori e vinti, è il caso, come mostrano i continui e forse anche eccessivi colpi di scena e ribaltamenti. Difficile dire se sia un po’ di compiacimento – o la convinzione di poter contare su un parco lettori ormai affezionato – a far decidere agli autori di tenere un po’ in disparte i protagonisti (il detective privato John Blacksad e il suo aiutante Weekly), allestendo una sarabanda di eventi che da casuale diventa spesso caotica.
Il risultato è un volume meno appassionante dei precedenti, per la difficoltà di seguire un intreccio troppo arzigogolato, la scelta di uno scenario meno suggestivo del solito, ma soprattutto un registro che, come già detto, si discosta dal consueto hard boiled, guadagnando sì in ironia, ma perdendo una delle principali attrattive che hanno caratterizzato finora il titolo, ovvero il contrasto tra un contenitore di stampo comico e cartoonesco (i sempre suggestivi disegni di Guarnido), e un contenuto dalla forte connotazione drammatica.
Abbiamo parlato di:
Blacksad #5 -Amarillo
Juan Díaz Canales, Juanjo Guarnido
Rizzoli Lizard, febbraio 2014
56 pagine, cartonato, colori – € 17,00
ISBN: 9788817071987