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All’interno di una Los Angeles distopica nell’anno 2019, la tecnologia ha consentito di creare i “replicanti”, androidi fortemente umanizzati ed utilizzabili per servire gli esseri umani. Sei di essi, particolarmente evoluti e dotati di possente forza fisica, fuggono dalle colonie extramondo e cercano di introdursi nella Tyrell Corporation, la fabbrica che li produce: il poliziotto Deckard è sulle loro tracce… In breve. Suggestivo, sempre straordinario da rivedere e ricco di spunti, suggestioni onirico-futuristiche ed affascinanti ambiguità, mai veramente sciolte dopo oltre 30 anni. Chi sono gli umani, chi gli androidi? Quale valore assumono i ricordi nella vita dell’uomo? Uno dei migliori film di fantascienza di tutti i tempi (assieme a Brazil).
In fondo il tratto distintivo di questo cult – uno dei film che possiede ben 7 cut differenti, tra Director’s, International e Final – è rappresentato essenzialmente dalla profondità dei topic che tira in ballo: questo è visibile non soltanto all’interno di ambientazioni metropolitane gigantesche e tutt’altro che a misura d’uomo, ma anche per via delle tematiche esistenzialiste che sono inserite nell’intreccio. I replicanti, umanoidi che assumono le precise fattezze di esseri umani, non soltanto possono pensare, agire e vivere per quattro anni, ma si trasformano in autentici “oggetti”. È questa loro duplice natura che li rende dei veri elementi tragici della storia, e questo è visibile soprattutto nel momento in cui iniziano a porsi delle domande ben precise. Oggetti, dunque, che sono consapevoli di esserlo e che sviluppano autonomamente sofferenza, disgusto e – quasi di controbalzo – desiderio di diventare immortali. Cosa ci sarà dato fare nell’arco della nostra breve vita? Soprattutto, ha davvero importanza se i ricordi vengano impiantati artificialmente mediante una macchina oppure siano frammenti di vita realmente vissuta? La complessa simbologia scomodata da “Blade Runner”, di cui i celebri origami di Gaff sono soltanto la punta dell’iceberg, pone domande per il nuovo millennio che meriterebbero risposte fin troppo articolate. La cosa davvero incredibile di questa pellicola, del resto, è che conserva il suo valore di attualità ancora oggi, mentre il 2019 sembra essere alle porte e la realtà tecnologica sembra quasi essere pronta a fornire nuovi contributi sempre più realistici ed incredibili. Da vedere almeno una volta nella vita.